venerdì 31 dicembre 2010

A tu per tu con Tu-sai-chi

Trovare Morkai è stato più facile del previsto. E' bastato seguire la puzza di cadavere. Quando l'ho trovato me lo immaginavo circondato di zombi, invece era proprio lui a emetterla! Ecco cosa si ottiene dal trafficare coi cadaveri: tutti cercano di metterti al rogo e la tua vita sociale va a rotoli. Ovviamente non gliene parlo: si sa mai che se la prenda!

Allora iniziamo con la domanda di rito: come mai preferisci un gioco come Isylea ad un World of Warcraft?

Beh, i MUD hanno una caratteristica che credo si possa ritrovare solo nei GDR cartacei e in pochi altri tipi di gioco: la personalizzazione quasi senza limiti di oggetti, personaggi, luoghi, azioni etc... etc. Essendo infatti questi basati sul testo, come un GDR cartaceo lo è sulla parola, l'unico limite, fermo restando il rispettare la coerenza del mondo che ci circonda, è quello della fantasia. La grafica minima poi, dalle icone alla minimappa, aiuta a dare una prima e immediata visione complessiva di quello che ci sta davanti. Quand'anche poi anche un gioco come WOW potesse godere della stessa personalizzazione (che sarebbe resa graficamente) resterebbe comunque una sostanziale differenza tra i due tipi di gioco, che è grossomodo quella che passa tra un libro e la TV.
E se Isylea un giorno, quando Athu sarà miliardario, avanzasse tanto da diventare graficamente come Wow ma con la profondità (e le regole) di adesso? Per te sarebbe un guadagno o una perdita?
Credo ci siano cose, che per quanto un gioco (un videogioco, in questo caso, perché di questo si parla) possa essere graficamente avanzato, non possa rendere. Potenzialità queste che invece sono proprie della parola (nei GDR cartacei) o della scrittura (nei MUD). In WOW, così come in tutti i MMORPG, si può vedere il proprio personaggio, vedere gli abiti che indossa, le armi che impugna, vedere il mondo che lo circonda. In un MUD invece tutte queste cose vengono descritte a parole, con tutta la varietà che la scrittura permette, lasciando al giocatore il compito di immaginare e figurarsi oggetti, personaggi, luoghi, scene... Quindi si, non potendo la sola grafica, comunicare tutto quello che invece si può comunicare a parole, il gioco ne perderebbe sicuramente.
Esploriamo la struttura di un Mud testuale, se ti va. Rifletto spesso su come il medium influisca ad esempio nelle interazioni verbali. In che modo secondo te dover scrivere quello che si vuol dire cambia quel che si vuol dire?
E' chiaro che la comunicazione scritta soffre di diversi limiti rispetto a quella parlata. Manca della gestualità del corpo, della mimica, della postura, di quelli che sono i tempi di una conversazione, di tutti gli elementi del linguaggio parlato, quali l'intonazione, che aiutano a definire, per esempio, alcune emozioni. In Isylea, tutte queste sfumature e componenti possono essere trasferite nel linguaggio scritto attraverso gli esprimi (o durante le conversazione col comando “:_”) ma questo indubbiamente porta via tempo, nella scelta dei termini e delle espressioni, all'interno di un gioco che è real-time e quindi comandato dal botta e risposta. Quindi magari ci si accorge che non sempre scrivere quello che si voleva dire descrive il “modo” in cui lo si sarebbe voluto dire...
Però credo anche che dover pensare a ciò che si dice e metterlo in fila aiuti molto nell'interpretazione. Dovrebbe favorire il distacco dal pg, non trovi?
Dì la verità, dopo questa domanda sul distacco dal pg, vuoi arrivare a parlare della morte definitiva... comunque, spero che a prescindere tutti riescano a mantenere un certo distacco da quello che è il proprio pg e non se ne vadano in giro a parlare o agire come se si fosse in lui. Ciò non toglie però che pensare a ciò che col proprio pg si dice, riuscire a dirlo come si vorrebbe e farlo agire come si vorrebbe, ma sopratutto rendersi conto che dall'esterno, quello che dice e che fa è percepito proprio come ciascuno aveva immaginato, non può che generare soddisfazione, e quindi inevitabilmente penso che al proprio pg ci si affezioni.
No, non voglio parlare della morte definitiva, voglio parlare del distacco tra player e pg. Vorrei chiederti a questo punto secondo te cosa significa avere un giusto distacco.
Beh, per esempio significa non contattare su msn o forum chi ci ha ucciso, riempendolo di insulti o fare altrettanto se qualcuno in gioco ordisce alle nostre spalle mettendoci in situazioni indesiderate e poco piacevoli. Semplicemente, se si ritiene di esser stati vittima di qualcuno che non ha rispettato il regolamento, si segnala la cosa a chi nel gioco ha il compito di arbitraggio. In generale quindi prendere con serenità qualsiasi cosa capiti al nostro pg, anche le peggiori, per quanto alle volte possa sembrarci che il “danno” sia rivolto al player più che al pg (e magari alcune volte l'intento è proprio quello).
Sempre a proposito di distacco. Mi "sorprende" leggere spesso dai pg la parola "frustrante": questo aspetto del gioco è frustrante, perdere l'equipaggiamento è frustrante, i continui attacchi di questo o quel nemico sono frustranti... come è possibile per te che un gioco generi frustrazione?
Beh anche in un gioco ci son desideri che ognuno vorrebbe veder esaudirsi, e/o obbiettivi che vorrebbe raggiungere, e/o bisogni che vorrebbe soddisfare. Quando questo viene a mancare, magari la prima volta si pensa “uffa che palle, per ora niente”, la seconda “mh, sarà per la prossima” (e fin qui si potrebbe parlare di delusione) ma a lungo andare, la mancata gratificazione derivante dall'esaudirsi di un desiderio, il ripetuto mancato raggiungimento di un obbiettivo, o l'impedimento alla soddisfazione di un bisogno, possono generare frustrazione e questo accade ogni qual volta un ostacolo si frappone al raggiungimento di un fine, da parte di qualcuno che sia fortemente motivato a conseguirlo. Analizzata la cosa dall'altro lato, secondo me significa che i giocatori, nel gioco, si impegnano fortemente. Certo, quando questo stato subentra, si dovrebbe poi esser in grado a posteriori di contestualizzarlo (ma intanto s'è generato) nell'ambito in cui è nato, ossia quello di un gioco, ed in virtù del distacco di cui sopra, dargli il peso che merita.
Suppongo che sia inutile ribadire la frase trita e ritrita "non importa la meta, importa la strada che fai per raggiungerla (o non raggiungerla)"
Beh, il raggiungimento della meta che ci si è prefissi rappresenta la soddisfazione ultima di un percorso effettuato. Chiaro però che invece tutto quello che resta di un percorso, ultima soddisfazione esclusa, è quel bagaglio di esperienze fatte durante il nostro cammino, gli ostacoli aggirati e/o i problemi risolti.
E non è in fondo quel che conta? Isylea assomiglia molto ad una simulazione di vita reale, in un mondo medioevale fantasy. E come nella vita reale, difficilmente raggiungi gli obiettivi che ti eri prefisso: differentemente dalla vita reale, però, in Isy ti possono capitare nel frattempo un sacco di cose fighe.
Dire che "nella vita reale difficilmente raggiungi gli obiettivi che ti eri prefisso" mi sembra un po' pessimistico, a dire il vero. Dipende dagli obiettivi che ci si prefigge, consapevoli di quali sono le proprie potenzialità. Per fortuna in un mondo fantasy, si può fantasticare e porsene (i pg) anche di impossibili consci (i player) anche del fatto che lo siano, e per questo agire come se possano essere raggiunti. E dove sta scritto che in un mondo fantasy, qualcuno di questi obiettivi difficilmente raggiungibili, non si realizzi. In fondo isylea somiglia pure ad una simulazione di vita reale, ma non è la stessa cosa (o spero non venga considerata tale) altrimenti non somiglierebbe, ma diventerebbe una simulazione di vita reale e perderebbe gran parte del suo fascino.
Vero e concordo, ma ci vuole un bilanciamento anche da questo punto di vista. Se tutti i fabbri si pongono l'obiettivo di forgiare Excalibur, avremmo un numero eccessivo di Excalibur in gioco. Allora bisogna fare in modo che solo un fabbro, presumibilmente in tutta la storia di Isylea, possa forgiare Excalibur. A quel punto gli altri non possono arrabbiarsi perchè LORO non ce l'hanno fatta, come se il gioco dovesse garantire a tutti la riuscita dei propri obiettivi. Un mondo di eroi e grandi imprese appiattisce la figura dell'eroe e della grande impresa.
Infatti nessuno dovrebbe giocare un ruolo, solo avendo la certezza che i propri obiettivi siano raggiungibili, ma giocare con coerenza per raggiungerli ugualmente, senza la garanzia che questo avvenga. Hai citato Excalibur, quindi prenderò lo stesso esempio: tutti i fabbri possono anche porsi l'obbiettivo di forgiarla, ma immagino che solo uno (forse) ci riuscirà e sarà quello che in tutto questo tempo avrà maturato le dovute conoscenze e in tutto questo tempo avrà giocato con coerenza per raggiungere tale scopo. A cinque anni dall'apertura diversi fabbri si sono avvicendati, ma credo che attualmente, a tale impresa, più di un candidato non si possa individuare, e forse neanche lui ci riuscirà, per un motivo o per l'altro. Questo per dire che, in un mondo come quello di Isylea, in cui eroi non si nasce, ma (forse) lo si diventa, tutti questi candidati eroi non ce li vedo, candidati poi alla stessa impresa eroica, ancora meno.
Tu personalmente che idea hai di una impresa eroica di un pg? Qual è il momento in cui un player può dire ad un certo punto "ecco, ce l'ho fatta, ora posso passare ad altro"?
Se penso ad un'impresa eroica, la prima che mi viene in mente è quella, ambientata a Nirs, in cui Glosnar trovò la morte. Si trattò di un atto estremamente straordinario, (non necessariamente irripetibile, potrebbe ri-verificarsi, perché no...) di grande coraggio e che per di più ha comportato il suo sacrificio estremo al fine di difendere e garantire il bene degli altri. In questo caso si parla di un eroe e di un atto eroico “buono”. Per simmetria, un atto eroico “malvagio”, lo immagino comunque estremamente straordinario, non necessariamente di grande coraggio che può comportare il sacrificio altrui, al fine di conseguire, generalmente, un vantaggio personale, o in casi estremi, anche il personale estremo sacrificio, al fine di procurare il male altrui. In un modo o nell'altro, è qualcosa che verrà ricordata e raccontata ai posteri. Penso che un player possa dire "ecco, ce l'ho fatta, ora posso passare ad altro" (e questo indipendentemente dalle proprie gesta eroiche), quando pensa di aver dato tutto quello che poteva col proprio pg o pensa ormai di poter dare di più in altra veste o di aver ricevuto abbastanza gratificazione da quello che si è fatto: non credo sia un segreto che il pg di Glosnar fosse giocato da Dingwath, così come anche quello di Darsizayn. Glosnar uscì di scena morendo da eroe, Darsizayn, morì di vecchiaia, lasciando comunque ai posteri un'importante eredità. Insomma, entrambi del proprio passaggio hanno lasciato traccia. Immagino che dopo aver partecipato in prima persona alla stesura dei BG di due clan importanti, dopo averli instradati, essendo stato contemporaneamente il capoclan in entrambi, e aver innescato la miccia di quello che sarebbe stato il primo e più grande conflitto intestino (di pensiero e alle volte anche fisico) a Khenam, si sia detto: “ecco, ho fatto abbastanza, sono soddisfatto” e sia diventato master (diversamente avrebbe potuto farsi un altro pg).
Quindi possiamo dire che a l'obiettivo "perfetto" sia quello di lasciare traccia nel gioco?
Si, lasciare traccE nel gioco della propria esistenza e dare qualcosa alla storia del gioco, finché si ritiene di poterlo fare e non aver esaurito quello che può essere il proprio contributo per arricchirla.
Ok, ritorniamo un attimo ai binari soliti delle interviste. Ti chiedo come mai l'umano, e come mai tra tutti i ruoli proprio quello che ti sei scelto.
Quando iniziai a giocare c'erano solo gli umani, quindi la scelta della razza era obbligata. Venivo poi da The Gate, dove per quasi sei anni, da quando TG ebbe inizio a quando vide la fine, avevo giocato un pg nano, quindi mi sono detto che volevo giocarmi qualcosa di diametralmente opposto: non un guerriero, ma uno studioso; non un personaggio fisicamente prestante, ma uno fisicamente debole e debilitato. La scelta dello studioso non fu casuale ma, nella mia idea, propedeutica a quello che avevo scelto di giocarmi e che immagino non sia un segreto: un mago. A voler essere più precisi, avevo in mente anche un particolare tipo di mago e devo ammettere di essere stato fortunato due volte: la prima, perché effettivamente la magia in Isylea esisteva (e questo non lo sapevo); la seconda che perché esisteva addirittura quella forma di magia che mi sarebbe piaciuto il mio pg apprendesse (e neanche questo sapevo e anzi, a posteriori ho constatato che è molto presente in gioco, in quest e luoghi quest). In quel periodo poi stavo leggendo... indovina cosa? Le Cronache dei fratelli Majere.
E io che pensavo ti fossi ispirato alla saga di Scuotivento, non so se la conosci....
Mai sentita...
Dovresti! Leggiti il Colore della Magia di Terry Pratchett, ti si aprirà un mondo. Comunque, quali sono le maggiori potenzialità del gioco del mago in Isylea, e quali i lati che secondo te andrebbero sviluppati meglio/corretti?
Lo farò, magari ne traggo altra ispirazione! Comunque il mago in generale in Isylea è un personaggio abbastanza raro. Raro perché a differenza di tutte le altre carriere, non è che dal primo giorno che entri in gioco intraprendi la strada della magia, ma prima devi seguire quello che prima ho definito un percorso propedeutico, poi, forse... Di fatto comunque Isylea è un mud fantasy, per costruzione dalle possibilità infinite, ed essendo la magia, la più grande espressione della sua componente fantasy, la maggiore potenzialità del gioco del mago è quella di poter interagire col mondo circostante nei modi più “fantastici”. Risorse permettendo, rivedrei dunque quelli che sono gli effetti degli incantesimi, ampliando la casistica delle situazioni in cui un incantesimo può trovare la sua utilità e rivedrei appena le modalità con cui si progredisce nell'abilità: sarà anche vero che fino ad ora la meccanica ha sofferto di vari bug e che mettervi mano, quando era utilizzata da una manciata di pg, forse no ne valeva la pena, ma a distanza di più di tre anni e mezzo (i primi pg, di cui faccio parte, appresero la magia nell'aprile 2007), mi sembra che l'apprendimento sia stato abbastanza lento...
Da un pò di tempo a questa parte Khenam pare diventata una specie di Hogwards. Cosa consigli ai pg che ora si affacciano al gioco del mago?
Innanzitutto devo dire che questa cosa non mi dispiace: cominciavo a sentirmi un po' solo... e poi finalmente avrò più termini di paragone. Unico consiglio che posso dare è...vediamo... ah... NON CREDETE AD UNA SOLA PAROLA DI QUEL CHEIM.. toss, scherzo... se non lo avete già notato, vi accorgerete che l'arte magica è forse, tra tutte le abilità, quella che cresce più lentamente (o almeno questa è stata la mia esperienza): un ruolo solo per chi è disposto a godere di soddisfazioni a lungo, lunghissimo, termine... costanza e dedizione.
Tu sei uno che gioca molto da solo, mentre il principio ispiratore di Isylea è l'interazione. Hai qualcosa da dire a tua discolpa? :_puntandoti una luce forte in faccia
All'inizio questa scelta di solitudine è stata dettata da una necessità: non avendo molto tempo a disposizione, ed essendo questo discontinuo e dalla disponibilità imprevista, ho sempre preferito un gioco più solitario, per non dovermi trovare per necessità costretto a piantare in asso chi mi stava vicino. In questo sono stato facilitato dal carattere del mio personaggio: se spesso non ero io che mi avvicinavo alla gente, quasi altrettanto spesso erano gli altri a star lontani da me: di certo Morkai non è la persona con cui andresti in vacanza. Non sono comunque dispiaciuto: l'essere schivo, forse ha contribuito a delineare come volevo la sua figura e la percezione che gli altri avessero di lui. Ultimamente poi, diciamo che il fatto di essere il personaggio forse più ricercato del gioco, ha accentuato ancora di più la cosa ed ora sono ancora meno le persone che potrei frequentare, per lo più quelle che non vogliono farmi fare la fine del pollo arrosto!
E come si vive da pg più ricercato del gioco?
Diciamo che non è semplicissimo. Procurarsi anche le cose più banali diventa un'impresa, specie dopo la morte. Anche spostarsi evitando di essere visto o incrociato, non è cosa banale, seppur prenda tutte le precauzioni del caso. Sicuro però è emozionante. Ma il contro più grande è sicuramente un altro: l'ultima volta che mi è capitato di incrociare qualcuno che mi ha riconosciuto e che aveva l'intenzione di catturarmi, la giocata non è stata molto “distensiva”. Essendo queste occasioni abbastanza rare ed essendo forte la voglia di catturarmi, quelle volte che sembra possibile, l'opportunità è considerata tanto ghiotta da generare la forte intenzione di non farsela sfuggire, quasi ad OGNI costo... ma fa niente, va bene uguale...
Questo tipo di interazioni è un gran casino: speedwalking, tu mi punti il coltello, io ti punto il compasso, io ti lego e tu ti sleghi... a volte i giocatori mi fanno un pò 'tenerezza', perchè capisco che è veramente difficile riuscire a comportarsi in modo impeccabile in una situazione in cui c'è da vincere o da perdere. Tu come ti regoli al riguardo?
Dici bene, in cui c'è da vincere o da perdere. Infatti sono ormai convinto che le situazioni che vivrò (perché è già capitato), saranno sempre di due tipi e cambieranno in base al luogo in cui avranno svolgimento. [2] (dopo si capirà perché comincio da questa) In cella. Qui un mago ti ricordi (o meglio te la giochi a questa maniera) che può essere pericoloso, solo quando è dietro le sbarre, ossia non può davvero nuocere in alcun modo né fuggire: in quell'occasione solo chi ha la protezione di Dio può avvicinarlo, mentre altri cinque sono dall'altra parte delle sbarre ad assicurarsi che non accada nulla di pericoloso. La cella è quindi il tipico posto in cui il carceriere non può perdere, visto che, almeno in sua presenza, il prigioniero non può fuggire. Le giocate in questo luogo sono quindi pressoché PERFETTE. [1] In wild. Se quello stesso mago lo incontri per la wild, il più timorato azzarda anche a raggiungerlo a gran passo, per puntargli la famosa spada alla gola. Dopo questo esprimi, qualsiasi cosa tu faccia, nel migliore dei casi parte il messaggio off "Ehy, ma hai una spada puntata alla gola, non ti puoi muovere". Di solito questo capita quando chi ti punta la famosa spada alla gola è anche capace di sopraffarti (meccanicamente) fisicamente, di fatti, solitamente il secondo messaggio off somiglia a qualcosa del tipo "La prossima volta ti attacco direttamente, così sei più contento?". Diciamo che chi è conscio di vincere meccanicamente, non gradisce perdere ad esprimi. In situazioni come questa quindi preferisco non opporre quasi nessuna resistenza, preferendo che la giocata si trasferisca nel luogo [2]. Qui almeno ha un andamento molto più disteso.
Secondo te c'è una regola di base da seguire, capace di indicare il modo migliore per comportarsi in questi casi?
Stiamo parlando di quelle situazioni in cui A ha l'intenzione di sopraffare fisicamente B, quelle situazioni che dovrebbero essere precedute dalla famosa massiccia dose di gioco. Si capisce subito, in questa competizione ad esprimi, di che tipo di giocata/player si sta parlando; se intuiamo di essere nel caso in cui chi è conscio di vincere meccanicamente, non gradisce perdere questa competizione ad esprimi, e quindi non permette di farla franca, insistere non serve a niente. Meglio assecondare e, se la giocata non finisce li, sperare di aver un'altra occasione. In generale quindi, evitare l'atteggiamento del ”a tutti i costi”.
Ma secondo te è possibile divertirsi perdendo?
Certo, puoi anche divertirti SEMPRE e perdendo, se hai deciso di giocarti un personaggio come l'ispettore Zenigata, Willy il coyote, uno a caso del trio Drombo, o personaggi dello stessa categoria. In effetti a pensarci potrebbe essere una scelta molto intelligente... di fatto però credo che questa scelta venga fatta molto raramente, perché tutti progettano invece di giocare personaggi come Lupin, Beep Beep, uno a caso del duo Yattaman, generalmente sempre vincenti, e quando uno di questi perde (non può esistere un mondo in cui vincono tutti) significa che le cose non sono andate così come si era sperato e progettato. In un mondo vario com'è quello di Isylea comunque, credo che questo sia un falso problema: ci sono così tanti modi di vincere, di perdere e di rifarsi di una sconfitta, che anche perdere di tanto non dovrebbe costituire questo gran dramma. Sono inoltre convinto, che più che il perdere, generi malcontento il modo in cui si è perso, se nasce la convinzione che il nostro avversario non abbia giocato secondo le regole...
A proposito di questo, che ne pensi dell'uso di canali off? Io noto che è la loro semplice esistenza a rovinare il gioco, perchè appena capita un evento casuale fioccano segnalazioni per uso di info OFF. C'è proprio una cultura del sospetto insopportabile. Non sarebbe un mondo migliore senza msn?
Di fatto in più di qualche occasione, un uso sconsiderato di info-OFF è stato molto probabilmente stato fatto. È vero anche che di questo raramente se ne può avere prova certa. Le cose non migliorerebbero senza msn, perché anche senza questo, ci sarebbe comunque un altro modo per parlare del gioco, al di fuori del gioco. In linea di massima non avrei neanche nulla in contrario se due amici, così come si raccontano un entusiasmante film visto in TV davanti ad una pizza&birra, si raccontano una delle mirabolanti avventure vissute in gioco: più che le famose info-OFF sarebbe da valutare i motivi per i quali si divulgano. L'ideale sarebbe che l'info-OFF non fosse sfruttabile per trarne vantaggio in gioco. Alle volte questo è possibile, molte altre no.
Io parlo anche dal punto di vista delle quest. Troppo spesso ci troviamo a dover rinunciare a delle idee riguardo aree quest perchè, una volta acquisita da un pg, l'info OFF la renderebbe obsoleta. Da questo punto di vista mi sembra che accorcino drasticamente la longevità di molti aspetti del gioco.
Sembra che la cultura del sospetto sia forte anche in te! Comunque si, le quest ripetibili soffrono di questo difetto: una volta portate a termine da uno, vengono portate a termine da molti altri, di questo amici, in cadenzati pellegrinaggi organizzati, un po' tipo gita dell'asilo. Spero nno diventi questo motivo per non implementarne altre. Magari una volta consci che la quest è diventata obsoleta, forse eliminarla non farebbe male.
Non ti viene gran voglia di buildare palazzi e mob e enigmi se sai che andranno usati una sola volta per poi toglierli, sai?
Beh non dico una sola volta, ma dopo forse un centinaio, la quest il suo compito l'ha svolto egregiamente secondo me. Non è che tutta l'utenza deve svolgerla per forza. Non ha più molto senso una lampada in una grotta, che basta sfregarla per chieder al genio di poter diventare più forti, se plotoni di pg sono già passati di li. Capisco che porti via molto più tempo descrivere, implementare, pensare storie (come in un MUD) rispetto al preparare qualche scheda già preconfezionata o descrivere a parole scene e luoghi (come in un GDR cartaceo) ma è un "difetto" questo proprio della struttura del gioco. A proposito, non è che con tutte queste interviste stai trascurando la descrizione di qualche palazzo, mob o enigma? Torna a "lavoro"!
Ti dico solo che ho passato l'estate su una cosa di dimensioni epiche, tra descrizioni, bg, buildaggi e mob. Ora sono in ferie. Ora tu penserai che io penso alla problematica della vecchiaia, ma non è così. Mi è venuta in mente una cosa, parlando di longevità: Isylea esiste da quanto, sei anni? Secondo te, dopo tutto questo tempo (se non erro tg non ci era arrivato), quali sono le prospettive e le problematiche a cui andremo incontro? Questa dell'invecchiamento dei pg è solo un esempio.
TG ha vissuto grossomodo lo stesso tempo, ma con l'unica differenza che non si vedeva un'implementazione nuova (a parte oggettistica) da almeno la metà del tempo, eppure la gente ci giocava numerosa e, se non fosse chiuso, ci avrebbe giocato ancora per molto. Quindi credo che anche qui, quand'anche si smettesse di implementare roba da domani, la gente giocherebbe ancora. (fermo restando che scoprire novità fa sempre piacere). L'unica problematica legata alla longevità del mud in generale, io la vedo nell'utenza: se questa per qualche motivo dovesse diminuire (già adesso mi sembra vi siano pochi pg rispetto a quelli necessari affinché il gioco si regga bene) Isylea comincerebbe ad avere vita molto breve.
Sono d'accordo sul fatto che servirebbe qualche pg in più. Nemmeno tanti, secondo me: una decina di più in media a sera.
Quello potrebbe essere il minimo, ma se fossero di più di certo non guasterebbe. Molti ruoli ora vacanti o scarsamente ricoperti (mi riferisco sopratutto alla realtà umana) magari troverebbero chi voglia giocarli; magari crescerebbe l'utenza anche per quei gruppi di cui si sente parlare poco: Uryen e Yerba, per esempio.
Ci sono alcuni ruoli che soffrono di una mancanza cronica da secoli. Mi riferisco ad esempio ai raccoglitori tra gli umani. La problematica è talmente cronica che uno potrebbe chiedersi: ma è una pura utopia immaginare un gioco in cui i pg accettino di giocarsi il "borghese"?
Negli umani quello dei raccoglitori è un ruolo effettivamente un po' sfigatello. Per le altre razze, è un ruolo che si sovrappone spesso ad altro, al ruolo di artigiano almeno, forse anche guerriero se si parla di dryma. Negli umani invece sei raccoglitore (boscaiolo, minatore, cacciatore, ecc ecc) e... basta. Effettivamente, almeno per me, non sarebbe un ruolo molto accattivante, anzi, non lo sarebbe per niente. Sono ruoli però che potrebbero andare bene durante la giovinezza di un pg: ruoli in cui la disponibilità di posti di lavoro non mancano; in cui praticamente ti forniscono tutto per cominciare a lavorare; ci si mette un gruzzoletto da parte e intanto si fa esperienza in attesa di poter fare altro, che magari ci piaccia di più.
Pensi che eliminare questa fetta di gioco farebbe più danni o più bene? E perchè?
Eliminare l'obbligo di dipendere (nel caso della razza umana) dalla presenza di pg che giochino il ruolo di raccoglitori potrebbe anche essere un bene: sarebbe da sperimentare. Sicuramente chi sceglierebbe tale ruolo, lo farebbe perché gli piace giocarlo, non perché serve giocarlo. Inoltre non si vedrebbero pg che raccoglitori non sono, raccogliere materie prime solo perché raccoglitori non ce ne sono ma le materie servono ugualmente. Attualmente immagino ci siano 1-2 fabbri, altrettanti falegnami, altrettanti (se va bene) sarti e/o pellettieri. Diciamo una decina di artigiani. Ha, ognuno di loro, almeno bisogno di 4-5 pg raccoglitori? Significa che ne servirebbero 50, troppi. Piuttosto mi piacerebbe vedere un mondo in cui non ci siano solo un paio di fabbri, altrettanti falegnami, altrettanti sarti e/o pellettieri, ma qualcosina in più, ma allo stato attuale non potrebbero sostenersi neppure. Naturalmente non sto parlando di un'implementazione grazie alla quale agli umani piovano dal cielo tronchi, pepite, carne e pelli GRATIS, ma trovare una soluzione grazie alla quale l'approvvigionamento avvenga, abbia un costo e magari risenta anche dell'influenza di fattori che ne determinino in qualche modo periodi di magra e di abbondanza, in maniera indipendente dalla presenza di PG raccoglitori. Questa potrebbe essere una soluzione, ma non chiedermi come realizzarla, perché su due piedi ora non saprei.
Il mio timore però è che si andrebbero ad infrangere equilibri talmente basilari per il gioco che si genererebbe un effetto farfalla di proporzioni inimmaginabili. Ad esempio, che farebbero i dryma, che come vantaggio hanno proprio il fatto che non hanno bisogno di approvigionamenti costanti?
Si potrebbe comunque provare. Io parlavo di un sistema tarato (quanta materia prima si introduce e quanto costa introdurla) in modo tale da non garantire l'autosufficienza e l'indipendenza dai raccoglitori, ma fornire il minimo indispensabile. Tra l'altro, il vantaggio dryma non credo sarebbe perso comunque: nei dryma, l'utilizzatore di un'arma è quasi sempre colui che la costruisce e colui che reperisce i materiali per costruirla. Negli umani i tre ruoli resterebbero comunque distinti. Il sistema inoltre come ho detto prima, dovrebbe risentire anche dell'influenza di fattori che ne determinino in qualche modo periodi di magra e di abbondanza (es.: sabotaggi da parte di chi cerca di colpire gli umani nel loro punto debole: l'approvvigionamento). Se si vede che la cosa squilibra oltremodo il gioco, si può sempre tornare indietro.
Ok, mi sa che questa intervista sta venendo lunghissima. Che dici se passiamo alle classiche domande finali?
Vai, spara.
Innanzitutto il solito giudizio sull'operato dello staff, senza peli sulla lingua, sotto tutti gli aspetti: building, implementazioni, quest, forum, e via dicendo.
Quanto al building, niente da dire. Isylea comprende una così grande varietà di meccaniche, che credo di “importante” non ci sia nulla da implementare (a meno di non inserire altre razze), al massimo qualcosa da sistemare qua e la. Anche circa le quest, niente da dire: ricordo con piacere tutte quelle durante il primo periodo del clan Esicasta, quando io ero ancora un giovane iniziato e il clan contava veramente molti ma molti pg. Devo ammettere che sono state sempre molto avvincenti.
Facciamo il gioco delle razze, hai presente?
Certo, da dove cominciamo?
Umani, ovviamente!
Gli umani sono sicuramente la razza politicamente più complicata. Pare un mostro con 4-5 teste ed un solo corpo: una testa vuole andare da una parte, una dall'altra. Nel decidere dove andare si mordono le orecchie a vicenda ma finiscono quasi sempre per non andare da nessuna parte, restando grossomodo nella stessa situazione di stallo perenne. Sono comunque la razza che preferisco: al loro interno c'è davvero gioco per tutti i gusti.
Dryma!
Nel loro gioco più comune, ossia quello noto a tutti di indigeni scacciati dalle loro terre, sono forse la razza che più di tutte (esclusi gli orchi, che tutto sommato non hanno piena libertà di interazione da questa parte del valico) attira, perché si tratta grossomodo di selvaggi violenti e senza paura, il tipico ragazzino bulletto, che se aggiunta all'”ignoranza” di quello che è un gioco di ruolo e delle sue regole, essendo un gioco, crea una combinazione tremenda. Immagino sia davvero impegnativo per i capiclan gestire un clan de genere, ma devo ammettere che il più delle volte mi pare siano riusciti nell'impresa. Mi riferivo naturalmente ai Bahel e in certa misura ai Thrangar, dove se pessimo gioco può esserci, è qui che trova l'ambiente ideale, visto che ogni membro è portato ad aver quasi solo esclusivamente un solo tipo di interazione con l'esterno: ostile, ossia del tipo più difficile da gestire. Uryen e Yerba, li ho incontrati così poche volte che un giudizio non è pervenuto.
Nani!
Quella nanica è una razza a cui da sempre sono particolarmente affezionato. Non per niente, su TG ho giocato un nano per sei anni. Niente da ridire su di loro. Al massimo l'unica cosa che avrei da rimproverargli (si fa per dire) è la loro prima amicizia-collaborazione con i dryma, Thrangar: con loro commerciavano, nonostante i cugini Bahel. Secondo me era una cosa molto forzata e dettata da necessità off-game. Tant'è che ora non è più così, pare, ed il gioco ora s'è rotto.
Elfi!
Idem gli elfi, come i nani, da principio erano soliti aiutarsi della potenza_di_fuoco Thrangar. Mi verrebbe da chiedere se si fossero mai accorti di cosa vestissero, di cosa mangiassero o fossero fatte le tende, le armi o le protezioni dei Thrangar che nelle quest li aiutavano. Per poi contemporaneamente romper le scatole ad un erborista umano accusandolo di mutilare le piante, perché ne coglieva le foglie. Anche questo gioco pare essersi rotto, per fortuna. Altezzosi, alle volte anche troppo forzatamente.
Orchi!
Di loro si parlava tanto male, ma l'unica volta che ci ho avuto a che fare, nella loro fortezza, non mi sono sembrati poi così male. Vero comunque che il peggio, come ho detto prima nel caso dei dryma, viene fuori durante le interazioni di tipo ostile, e quella non fu di questa categoria.
Goblin!
I goblin sono la razza con cui più mi diverto ad aver a che fare, anche se devo ammettere che la mia esperienza è quasi esclusivamente limitata ad un solo pg di questa razza, il quale, nonostante mi abbia giocato qualche scherzetto, devo ammettere lo ha fatto davvero con stile! Hanno davvero le mani in pasta OVUNQUE, seppure raramente siano quelli che io definisco “utilizzatori primari” di tutto quello che trovano o di tutto quello cui vengono a conoscenza.
Ok passiamo alla domandona allo staff! Fammi una domanda, ed io ti risponderò! (sempre che tu ne abbia una!)
Bene, sulla magia (in generale) di Isylea e i Maghi. Isylea nasce (mi par di ricordare) come un gioco di guerra tra maghi, poi si trasforma, e diventa un gioco low-magic e più volte si ribadisce che la magia in Isylea è più una “magia di utilità”, PERÒ... la stragrande maggioranza degli incantesimi serve a portare offesa o difendersi da un'offesa (seppure sull'efficacia di questa, sia per difendersi che per offendere, avrei molto da ridire) quindi, incentrata sul combattimento. Tolta poi la magia dei pg, l'unica altra magia, quella che più di qualcuno ha visto praticata dai mob, è di tipo veramente cazzuto (si può dire cazzuto?), come cazzuti sono i mob che la praticano, di quelli a cui ti avvicineresti non certo alla leggera e di certo per primo non porteresti offesa, capaci di ucciderti col loro ditino anche solo indicandoti. Dunque, cos'è o è previsto che sia, e quali sono o saranno le potenzialità della magia su Isylea?
La magia di Isylea risente fortemente di questa impostazione iniziale (un gioco di guerra tra maghi, come hai detto) che era molto differente da quelli che sono poi diventati gli obiettivi - più culturali che bellici - di un PG mago all'interno dell'attuale ambientazione. Queste basi sono state successivamente integrate con incantesimi di più vario utilizzo, ma è ancora lunga la strada per vedere una magia con un orientamento sufficientemente ampio oltre il combattimento, anche perché molti tipi di magia sono difficili od impossibili da realizzare in un gioco online (come si fa a leggere nella mente di un PG per capire se ha mentito o per cercare un'informazione?). Anche la magia "cazzuta" dei mob, in gran parte fa parte di questa fetta di magia che diviene possibile solo tramite animazioni, o locazioni speciali, od altre particolari combinazioni di soluzioni ad-hoc. Poi ad uccidere con un ditino magari ci arriveranno anche i PG, solo che i mob hanno 100, 1000, talvolta 10000 anni in più di esperienza. Passiamo alla prossima domanda: immagina che Athulea abbia le giornate di 45 ore e possa dedicarne la metà a Isy, qual è l'implementazione che sogni?
Un'implementazione che permetta lo studio delle pozioni o preparati erboristici in generale o meglio (questa è molto più complicata) che permetta la sperimentazione, a partire da qualche ingrediente intuito e/o noto, colore o altri attributi della pozione stessa, insieme al confronto del risultato col campione noto, giungere ad appurare quanto ci si è avvicinati alla combinazione esatta. Poi, hai presente quel post in Richieste allo Staff intitolato “[PROPOSTA] nuovi incantesimi”? Ecco, quelle li, più altre che vi aggiungerò! E poi... e poi... e poi... altra roba sulla Necromanzia!
Bene l'ultima domanda! Raccontaci qual è stato il momento ruolisticamente pià esaltante nella tua carriera Isyleiana.
Un evento che mi è rimasto molto impresso, fu la quest della sfera di Nirs. Fu bello vedere tanti Esicasti impegnarsi e riuscire nel loro proposito. Tra quelli più recenti, quello in cui mi son davvero esaltato invece, fu senza dubbio quando diventai babbo!: “Distendi le braccia verso un cadavere ... Cerchi di incanalare l'oscura energia che fluisce nel tuo corpo all'interno di in un cadavere ... Un cadavere si leva improvvisamente in piedi, animato da un oscuro potere magico!”
Va bene abbiamo miracolosamente finito, e ora ho il dubbio di essere io un cadavere animato da te!
Il dubbio mi rimane dopo che mi sono odorato l'ascella. Urge una doccia! Dopodichè mi rotolerò nel fango: è l'unico modo per ottenere il rispetto del dryma che andrò ad intervistare la prossima volta!

P.S. Il vincitore dello scorso Quizzone è: Learah! Che si andrà ad aggiungere ai precedenti vincitori: Nostos, Leeuw, Akallabeth. A questo punto siamo indecisi se, come No-Prize, dedicare ad ognuno di essi una carta di Isylea the Gatering oppure una pagina di Isylea the Comic! A loro la scelta. Nel frattempo procediamo col prossimo quizzone:
a che creatura appartiene questa descrizione?
Vedi un piccolo roditore lungo più o meno dieci centimetri di lunghezza e una quindicina se si considera anche la coda. Ha un colore arancione-giallo che diventa meno intenso nella parte inferiore. Le sue orecchie sono piccole e non molto sviluppate, la coda è lunga e completamente ricoperta di peli mentre i suoi occhi sono grandi e neri.
Partecipate numerosi!

mercoledì 29 dicembre 2010

Cronache dell'Apocalisse: Benvenuti in Autostrada


Attorno all'anno 1000 dopo la nascita di quel falegname d'Israele con le manie di grandezza e la parlantina sciolta, tutti in Europa si aspettavano che venisse la fine del mondo. I negozi chiudevano baracca e burattini, i poveri (e in quei tempi ce n'erano un casino, cioè, erano praticamente tutti poveri tranne i ricchi, e pure i ricchi per i nostri standard non avrebbero mai potuto comprarsi un Ipad, per dire) erano tutti contenti che finisse quella tortura che veniva comunemente chiamata "vita donata da Dio". Ce li possiamo immaginare passeggiare col naso all'insu, scavalcando coi piedi i cadaveri sparsi per strada dell'ultima carestia/guerra/epidemia, aspettandosi che il cielo si aprisse in due per vederne spuntare il barbone bianco del Signore che urla "La pacchia è finita!".
Bene, quando la mattina del 1 Gennaio il mondo era ancora lì, qualcuno ringraziò, qualcun altro bestemmiò, ma nessuno si aspettava quello che sarebbe successo.
In Storia si studia più o meno come la cosiddetta "Rinascita dell'Anno 1000". In parole povere si gettarono le basi per quella bella schifezza che sarebbe stata l'Età Moderna.
Per far capire meglio agli studenti annoiati la portata e le cause di questa "Rinascita" cerco sempre di focalizzare la loro attenzione sulla costruzione (o ripristino) delle strade.
Cazzo quanto sono importanti le strade, gli ripeto fino allo sfinimento. L'Impero Romano era forte perchè aveva le strade. Il Medioevo faceva cagare perchè non si curava delle strade.
Con la strada puoi arrivare da qua a là, gli specifico.
"Embè?" leggo scritto nei loro occhietti alterati.
Fottuto benessere.

Tutta questa premessa perchè oggi voglio parlarvi di una strada che tanto ha dato alla nostra cara Italia. Ma sì, è proprio lei, l'Autostrada del Sole, altrimenti detta A1. Finita di costruire nel 1964, è veramente una gran figata: soprattutto per il tratto che la settimana scorsa mi sono ritrovato a percorrere assieme a tutta la mia allegra famigliola: da Orte a Napoli. 3 corsie di morbida scorrevolezza.
Che prima che la costruissero per andare da Milano a Napoli ci volevano 2 giorni. Oggi un camion di cocaina proveniente dalla Bolivia e caricato dalla nave a Gioia Tauro arriva nelle narici dei milanesi in poche ore. E i container pieni di ciaffi cinesi possono invadere la nostra penisola molte ore prima che il loro deterioramento cominci a diffondere nell'atmosfera le loro caratteristiche sostanze tossiche!

Ma che figata, eh?
Così, carichi di fiducia nel progresso umano, io e la suddetta famigliola ci siamo messi in direzione Napoli, partendo alle ore 12.30 del 23 Dicembre.
Non scomodatevi a dirci che è un orario del cazzo in una data del cazzo, lo sapevamo già da soli.

Sono circa 268 chilometri che di solito un automobilista coscienzioso può agevolmente percorrere in 2 ore e mezza.
A meno che Isoradio non ti comunichi che dopo l'uscita Roma Nord non ci sia una "coda a tratti" fino a Ferentino.
"A tratti" dici tu, e immagini una fila scorrevole di macchine che si ferma di tanto in tanto.
Invece no, miei cari. La coda a tratti non è altro che una serie di code distanti l'una dall'altra un paio di chilometri. Quindi "coda a tratti=35 code una di seguito all'altra".
Quando sei fermo in coda per la quinta volta consecutiva e tua figlia di 4 anni ti chiede per la novantacinquesima volta "Siamo arrivati?" inizi a farti domande di stampo esistenziale.
Perchè sono qui? Chi mi ci ha messo? Che cazzo avevo in mente quando mi sono messo in viaggio il giorno prima della vigilia di Natale?
Perchè tutti questi stronzi attorno a me hanno avuto la mia stessa idea? La città dove vivono fa così cagare da doversene andare per forza nonostante la consapevolezza di trovarsi dentro a questo casino?
Ma soprattutto, ti inizi a chiedere quale sia la natura di una coda.
Perchè la coda "a tratti" finisce a Ferentino, per esempio. Che ci sta a Ferentino?
Sembra che la leggenda dica che Ferentino fosse una terra talmente fertile che il Dio Saturno in persona ci si fosse fatto la residenza estiva. Diversi secoli avanti Cristo molti popoli, tra cui Romani, Volsci e Ernici combatterono furiose guerre, innaffiando il terreno di sangue, per conquistare questa Ferentino. Persino Orazio (non quello di Clarabella) scrisse in una sua epistola:
"Se ti piace la tranquillità ed il sonno fino al levar del sole, se ti infastidiscono la polvere e lo strepito dei carri e delle osterie, ti consiglierei di andare a Ferentino: infatti, non ai soli ricchi è dato di godere..."

Quindi ti ritrovi fermo in mezzo al traffico sulla A1 a maledire Orazio, immaginando che tutto quegli automobilisti abbiano letto le sue Epistole decidendo di passare il Natale a Ferentino. Tutti stanchissimi dello strepito delle osterie e della polvere dei carri.
E capisci che è ora di entrare in Autogrill a prenderti una pausa (e fare pranzo). E poi capisci che
lo hanno capito anche tutti gli altri, che l'Autostrada pare essersi svuotata perchè stanno tutti lì, accalcati al bar a fare a gomitate per avere un caffè o un cazzo di Camogli, panino al prosciutto cotto di topo e formaggio sintetico.
Allora per non fare la fila vai al self service e tutto da solo ti servi un piatto di spaghetti precotti e riscaldati nell'acqua bollente e conditi con
uova di topo transgenico (cioè una nuova specie di topo che fa le uova, creata appositamente per la carbonara degli autogrill) e una cotoletta di pollo grossa come una fiorentina (quindi probabilmente è di topo transgenico, oppure carne umana).
I topi vanno forte negli Autogrill.

E la cosa simpatica di tutto ciò, rifletti mentre fai la fila ad un bagno talmente sporco che il posto più pulito è il cesso, è
che stai pagando tutto.
Tutto quanto lo paghi, come se ti facessero un favore.
Paghi l'autostrada, paghi la benzina, paghi il Camogli, paghi il cesso, paghi il topo.
E mentre avanzi verso il gabinetto condito di piscia altrui come una bruschetta all'olio, cercando di portarti avanti col lavoro per non arrivarci davanti impreparato (un passo,
giù la zip; passo successivo, giù le mutande; passo successivo, si prende il pisello; attenzione a non sbagliare i calcoli e iniziare troppo presto, o chiameranno la polizia), con la mente torni indietro nel tempo, già giù nei secoli, verso la Rinascita dell'Anno 1000.
Quando
ricominciarono a costruire le strade, le città tornarono a popolarsi, nacquero le basi per l'economia di mercato e la Storia prese la sua bella direzione che ti avrebbe portato in questa fila al cesso dell'Autogrill.

E ti vorresti trovar lì per urlare: "Vi sbagliavate! L'Apocalisse è iniziata!
Solo che durerà un sacco di tempo."

lunedì 27 dicembre 2010

Isylea the comic 2 - (rifatto male)

Continua la saga del nostro niubbo totale sulle terre di Isylea. In questo aggiornamento egli comincerà a conoscere i temibili dryma Bahel!

P.S. Evidentemente il programma ha qualche piccolo BUG, oppure ce l'ho io (più probabile la seconda). Nella seconda pagina cercare di non far caso all'ennesim
o "Click here to write" e ad uno strano esagono nero che compare poco dopo. Per fortuna i baloon coperti si leggono lo stesso.
P.P.S. Non temete, tra breve ricominceremo col Concorsone!
P.P.P.S. Esiste un albo a fumetti senza la pagina della posta? Eh no, c
avolo! Chi vuole scrivere a Isylea the Comic potrà comodamente farlo qui sotto. Nel prossimo "numero" risponderemo ai nostri lettori (ah, come mi sento scemo, proprio come quando da piccolo leggevo la posta dell'Uomo Ragno).

Bando alle ciance, ecco a voi il secondo episodio in ben 2 pagine 2!


sabato 25 dicembre 2010

Isylea the comic (fatto male)

Primo esperimento, prometto che migliorerò!
P.S. Sto ancora imparando ad usare il programma, non f
ate caso a quel "Double click to write" nella prima vignetta.


Minoraty Report


Dopo diversi anni qui al Grande Inquisitore abbiamo maturato l'idea che la presenza costante di Maurizio Gasparri tra gli scranni del Parlamento (se non del governo) serva principalmente alla classe politica tutta per sentirsi meno stupida.
Cioè, provateci voi a firmare una legge sull'Università che per migliorare la meritocrazia taglia le Borse di Studio a chi non può permettersi di pagare le rette, senza sentirvi degli emeriti imbecilli.
Provate soltanto ad immaginare quale incredibile mortificazione al proprio ego debba essere fare di sì con la testa tutte le volte che il tuo capopartito spara la stronzata del giorno, provando poi a commentarla come se fosse una cosa seria.

Ecco allora che entra in scena Maurizio Gasparri.
Cioè, guardatelo. Lombroso ci sarebbe andato a nozze, con questo qui.
Osservatelo bene. Non vi stentite già molto più intelligenti di prima? Non avvertite l'eccitante brivido della consapevolezza di essere su un gradino di tutto rispetto dell'evoluzione? Non vi viene voglia di metter mano al sacchetto di noccioline?

Basta gettare uno sguardo su di lui, e oplà, improvvisamente la mano si fa più leggera e si riesce a metter la firma sulle cose più imbecilli che mente umana possa trasformare in legge.

L'idea dell'arresto preventivo degli studenti è soltanto l'ultima delle strabilianti pensate cui ci ha resi partecipi il nostro ex-ministro delle comunicazioni. Eppure, a guardarla bene, non ci sembra nemmeno tanto bislacca.
Tutti a prenderlo in giro, tutti a lanciargli le noccioline nell'occhio invece che in bocca, tutti a sghignazzare allegri, dandosi di gomito e indicandolo mentre lui non guarda.

Quando c'era quell'altro genio lì, a parlare di un'altra cosa da fare preventivamente, cioè la guerra, erano invece tutti quanti al suo fianco nella coalizione dei volenterosi.
Anzi stiamo ancora lì, con i nostri eroici soldatini di piombo (e uranio impoverito).
Giusto per precisione, l'altro genio di cui parlo è questo qui:

...che non ha evidentemente nulla da invidiare a Gasparri.
E allora! Perchè la guerra preventiva sì e l'arresto preventivo no?
Quanti problemi del mondo risolveremmo con la dottrina preventiva?

Ci sono quelle percentuali di morti per incidenti stradali che sono così fastidiose! Famiglie trucidate, ciclisti maciullati, attraversatori di strada falciati. Adottiamo la morte preventiva! Un colpo di fucile e via, prima che quegli idioti si facciano investire vanificando quella genialata della patente a punti.

E quella fastidiosa questione della crisi economica? Tutti quei licenziamenti, tutti quei giovani disoccupati scapestrati che occupano il loro troppo tempo libero marciando per le strade. Adottiamo la povertà preventiva! Se non hai un centesimo sin dall'inizio, non puoi lamentarti di averne di meno, perchè meno di zero non esiste.

E tutto questo ambaradan della fuga di cervelli. Che ci vuole a eliminare questa piaga! Basta la lobotomia preventiva! Sì, signori, niente cervelli, niente fughe! Ecco spiegata Mediaset.

Per non parlare poi del maledetto inquinamento! Come osano quei dannati fiumi a diventare cancerogeni solo perchè ci cicchi un pò dentro con delle sigarette al cromo? Risolviamo la zona con la devastazione ambientale preventiva! I fiumi si inquinano? E noi li prosciughiamo prima! I boschi bruciano? E noi li abbattiamo prima! Gli animali si estinguono? E noi li mettiamo tutti al sicuro dentro gli zoo!

Dai Gasparri, non è colpa tua. E' che ti eleggono così.

martedì 21 dicembre 2010

TGIsy

Benvenuti a questa edizione di TGIsy. Qui in studio, Apollonius.
Cominciamo pure con la notizia del giorno. Dopo una riunione fiume all'Olimpo, lo staff ha comunicato a tutti i giocatori di aver preso una decisione epocale.
Il portavoce dello staff, Lamaresh, ha così sintetizzato:
"Dopo tanti cambiamenti di meccaniche incorse dal giorno dell'apertura, ci siamo resi conto che il gioco potrebbe risultare falsato. Prova ne sono le innumerevoli segnalazioni incrociate di squilibri tra razze, che ci hanno allarmato e portato a questa decisione. Per permettere alla comunità di giocare da ora in poi più serenamente, all'unanimità lo staff ha deciso di azzerare stats e skill di tutti i pg registrati. Da questo momento Isylea affronta un nuovo inizio: siamo sicuri che tutti i giocatori comprenderanno le ragioni della decisione e ci supporteranno, imbarcandosi con eccitazione e collaborazione in questa nuova fase".
Vi mostriamo in esclusiva un video, registrato dai nostri inviati, sulla reazione dei pg alla strabiliante notizia.



La prossima notizia ci viene dalle terre dryma. Ci colleghiamo con Drao, il nostro inviato.
"Grazie Apollonius. Oggi sembrava una giornata estremamente tranquilla da queste parti, finchè non è avvenuto un evento straordinario. Sembra infatti che i Thrangar, durante una passeggiata attorno alla cascata, abbiano scoperto un aspetto del loro BG, e di quello dei Bahel, che non avevano mai preso in considerazione fino ad ora. Abbiamo il filmato esclusivo del momento della scoperta. Come vi sarà possibile vedere, Ferdix ha subito protestato con lo staff, senza ottenere per ora risposta. Vi terremo aggiornati nelle prossime edizioni sugli sviluppi della cosa."



Grazie Drao. Passiamo ora alla cronaca nera. Un terribile assassinio si è verificato poco fuori Khenam. Il nostro inviato Gazardiel ha intervistato una persona che conosceva la famiglia nella quale è avvenuto il fattaccio.

"Grazie Apollonius, qui è Gazardiel. Abbiamo intervistato Siuva, che era molto vicina alla famiglia. Ecco le sue parole:
- Non posso credere che sia accaduto. Sembravano tanto felici, a vederli da fuori. Dopo anni e anni di insistenza finalmente Alya si era decisa a sposarlo, ma chi poteva prevedere che sarebbe accaduta una cosa del genere? E' vero, Alya ultimamente sembrava stanca e distratta, ma nessuna di noi Veitien poteva pensare... scusate, sono ancora sconvolta-
Vi mostriamo in esclusiva un video delle telecamere di sicurezza del Santuario, in cui si mostra l'efferato omicidio. Vi avvertiamo, è un filmato molto crudo.



Qui Gazardiel, passo e chiudo."

Grazie Gazardiel. Ci colleghiamo ora con Moiraine, che si trova in diretta all'annuale raduno elfico. Moiraine, ci sei?



Chiediamo scusa agli spettatori, sembra che il collegamento sia saltato. Non appena avremo notizie di Moiraine, ve le comunicheremo immediatamente. Nel frattempo chiudiamo il giornale con la nostra rubrica settimanale, condotta da Shadya in persona.



Grazie Shadya, spero che Dingwath se la sia cavata.
Alla prossima edizione. Qui Apollonius, passo e chiudo.

domenica 19 dicembre 2010

Vade retro, Gesù!


Quando 4 anni e mezzo fa scoprii che i malesseri della mia ragazza non derivavano da una famigerata "ariata"*, non pensavo che avrei iniziato a combattere una guerra ad armi impari contro l'universo mondo.
Fondamentalmente pensavo che il problema più grande sarebbe derivato dai rifiuti organici. Dico proprio la cacca. Voglio dire che finchè la cacca è la tua, non la consideri un problema. Quando la cacca è di un altro, purchessia un botolino di 3 chili scarsi, ma è a te che tocca gestirla, allora inizi a farti qualche domanda sul significato della vita.

Una di queste domande sul significato della vita era: ma sta botolina cacante la battezzeremo o no? Come dalla cacca si passi al problema del battesimo, magari ne parleremo in un altro articolo.
Fatto sta che inizialmente pensavo che sì, un battesimo ci stava pure. Non che ci credessi, ma il battesimo fa figo quando pensi che tutti stanno lì, ben vestiti, a guardare il tuo pargolo e a dire quanto è bello e quanto è buono, e di conseguenza dicono ma guarda che bel papà. Insomma, una specie di rito di passaggio come quando ti fai la prima canna o ti compri il motorino (si spera che questi due riti di passaggio non avvengano lo stesso giorno, sempre che non si voglia unirli col primo incidente grave).
La mia allora nonancoramoglie non era d'accordo, ma io titubavo, finchè non capitammo, lei ancora incinta, al battesimo del figlio di una mia cara amica.
C'era sto prete che insisteva col papà del bambino con un terzo grado mistico, in cui gli chiedeva di rinunciare ad un sacco di cose, compreso Satana.

Cioè, l'ultima volta che avevo letto di Satana era sui fumetti di Geppo il diavolo buono, non so se ce l'avete presente. Come si fa a chiedere a uno di rinunciare a Satana e pretendere che quello resti serio?
No, non faceva per me.

E' lì che è cominciata la mia guerra personale. In un impeto di idealismo io e la mia nonancoramoglie decidemmo che la bambina sarebbe cresciuta senza condizionamenti religiosi, finchè, sopraggiunta l'età della ragione, non avesse deciso da sè se adorare Gesù, Satana, Buddha, i Midiclorian oppure il dio dei Klingon.
Più facile a dirsi che a farsi.

Il primo scoglio lo incontrammo quando ci toccò compilare dei moduli per l'iscrizione alla scuola materna. In calce a quella fotocopia sgangherata c'era una domanda che per un momento ci ha fatto pensare di avere preso i moduli sbagliati:
"Desidera avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica?"

Ma no, ci siam detti, forse questa parte è riservata all'iscrizione alle elementari. Su, che senso avrebbe insegnare la religione cattolica a dei bimbi di 3 anni? Non sanno ancora pulirsi il sedere da soli quando fanno la cacca, e già vogliamo insegnargli che si può essere penetrati da uno Spirito Santo? Quello lo prende per un rito vudù.
Prudenzialmente barriamo con un bel no, non si sa mai.
Alla prima riunione di classe la maestra ci disse papale papale:
"Ma non sarebbe meglio fargliela fare? Che poi dobbiamo farla uscire lei sola dalla classe, ci rimane male!"
"Non vedo perchè dovrebbe fare religione."
"Ma tanto fanno solo disegni e cantano!"
"E che c'è bisogno di chiamare (e pagare) una maestra a parte per disegnare e cantare?"
Insomma, mia figlia la religione a scuola non la fa. Punto.

Passano i mesetti in cui ho la coscienza tranquilla, finchè un giorno, passeggiando per le strade della città, ci imbattiamo in una di quelle statue della Madonna (complemento di specificazione) che fanno spesso capolino nelle nostre città.
"Papà chi è quella?" mi fa la piccola.
"Eh" rispondo, contento che lei non ne sappia niente, "è il personaggio di una favola."
"Non è vero, quella è Maria".
"E chi sarebbe Maria?"
"La fidanzata di Gesù."

Ratzi 1 - Noi 0.

E la cosa peggiore è che dicendo una cazzata diceva la verità ("Maria, figlia del tuo figlio", diceva Dante). Cioè, se Gesù è Dio, e Dio è il papà di Gesù, allora Gesù è il papà di sè stesso e, per traslato, il fidanzato di Maria. (A volte sogno che nell'ultimo capitolo del Vangelo secondo Matteo si scopra che Gesù non è un Forrester ma un Marone. Aiuterebbe a non doversi chiedere cose che mescolano religione e incesto nella stessa domanda).

Pochi giorni fa carpisco una conversazione tra mia moglie e la pupattola.
"Mamma chi è Gesù?"
Silenzio.
"Mamma chi è Gesù?"
Rumore di panico (il panico a volte fa rumore, specie QUESTO tipo di panico).
"Mamma, chi è..."
"Un signore".
"E che fa?"
Colpo di genio.
"E' un signore che è vissuto tanti tanti anni fa. Ci sono delle persone che credono che lui facesse delle magie, ma non è detto."
"Sì mamma ma noi..."
"Vuoi sapere come nascono i bambini?"
Mia moglie è una che se la sa cavare.
Ratzi 1 - Noi 1

Facciamola corta. Oggi la pupa ha 4 anni ed è la prima volta che si rende conto davvero di vivere un Natale. E parla. Parla con le compagne di classe.
E loro fanno il Presepe, cazzo.
"Papà, noi non lo facciamo il Presepe?"

Ratzi 2- Noi 1

"No."
"E perchè non lo facciamo?"
"Non ti andrebbe di sapere come nascono i bambini?"
"Me l'ha già detto mamma. Perchè non facciamo il Presepe?"
"Perchè noi non siamo cattolici"
"E cosa è un cattolico?"
"E' quello che crede che Gesù fosse un mago. Noi però non lo crediamo. Se tu vorrai crederlo, un giorno, potrai farlo. Noi però non ci crediamo, e quindi non facciamo il Presepe."
Allora mia figlia mi ha guardato, e ridendo ha detto:
"Che stupidaggine che Gesù è un mago! Io non ci credo che Gesù è un mago".

Ratzi 2 - Noi 2. Palla al centro.

* L'ariata, detto anche "colpo d'aria" è la parola magica che, a casa mia, usiamo per giustificare qualsiasi malessere di cui non troviamo immediata spiegazione.

mercoledì 15 dicembre 2010

Incazzarsi, ma con giudizio

E così è finita a tarallucci e vino. Ne dubitavate?
Resta da vedere se Casini resterà folgorato sulla via di Arcore, scegliendo se dare un giudaico bacetto a Fini e rientrare nei comodi e lettonati ranghi della famigghia Berlusconi, accaparrandosi un ministerino e distribuendo sottosegretariati ai suoi fedelissimi; oppure se restare a volteggiare come un avvoltoio sul corpo agonizzante del governo, in attesa che finalmente schiatti da sè.
Qualcosa mi dice che ci toccherà aspettare l'11 Gennaio, quando sapremo se essere Presidente del Consiglio vale come scusa per poter commettere delitti senza essere processato.

Vedremo, ma non è questo il punto!

Il punto è che ieri, finalmente, la gente s'è incazzata.
Ma come, quei teppisti? Quelli che tiravano le pietre sui passanti? Quelli che bruciavano le camionette rischiando di far male ai poveri poliziotti?

Ma no, scemi. Quelli erano poliziotti infiltrati. Lo si capisce da un paio di indizi, caro Watson.
Guardate qui:


Notare come chi mena e chi è menato hanno stranamente gli stessi identici anfibi.
Si serviranno dallo stesso scarparo? Sicuro.

Per non parlare del terribile teppista sulla destra:



Sì quello con la sciarpetta e il giubettino color cacca stitica. Guardatelo, come teppisteggia. Ingrandite l'immagine così potrete notare il suo sguardo d'odio contro i terribili poliziotti bastardi.
Poco più tardi lo ritroviamo in un'altra foto, come un vecchio amico:



Cazzo, ma si è convertito! Già mi immagino la scena: guardando l'onesto poliziotto nello svolgimento del suo sacrosanto dovere di pestare gli insorti rastamanni, tutta la vita gli è passata davanti ed ha capito di aver sbagliato sponda. Così i poliziotti, in un lampo di consapevolezza, gli han passato il manganello e le manette, dicendogli "Benvenuto tra noi, ora mettiti al lavoro!".
Oppure magari era un agente provocatore.

Ma non era di questo che volevamo parlare, cari amici del Grande Inquisitore. Sia quel che sia, la gente s'è incazzata e la condanna unanime della politica è stata ferma e dura. Ma che è questo il modo? dicono assennatamente i nostri rappresentanti. Uno può pure ammettere che vi sentiate incazzati neri, cari italiani, per facezie come la disoccupazione, la povertà, i diritti, la corruzione, la scuola, e altre cagate del genere.
E poi può anche darvi irritazione il fatto che per quanto urliate e vi incazziate, i politici da questo orecchio non ci sentano.
Ma cazzo, fate come tutte le persone assennate, mandate un SMS di protesta, mica per ste cose ci si mette a fare questo casino!

Sono ben altri i motivi per cui il popolo può incazzarsi e prendere le spranghe, signori. Ecco a voi quindi:

I 3 motivi per cui, se fate i teppisti, i politici non vi condannano!

3- Se i giudici cattivi vi fanno retrocedere la squadra di calcio perchè non pagava le tasse!
Siete tifosi del Poggibonsi, che milita in serie Z? La vostra squadra non paga le tasse da 15 anni, compra giocatori senza avere i soldi, non paga gli stipendi, si intasca i soldi del biglietto dello stadio, e quei bastardi dei giudici osano cancellarla dal campionato o farla fallire? Incazzatevi! Occupate gli aeroporti, le autostrade, lo Stretto di Messina in attesa che facciano il Ponte! Date fuoco ai cassonetti! Vedrete che la politica non resterà indifferente al vostro grido di dolore condito con atti vandalici!

2- Il vostro comune di residenza osa dare le case popolari agli zingari invece che buttarle giù per farci un centro commerciale!
Quelli sono zingari, e che cazzo. Gli zingari amano starsene dentro le baracche o seduti agli incroci coi figli in braccio, no? Perchè fargli la terribile violenza di dargli una casa con le mura e le fondamenta? Incazzatevi! Fate un bel sit-in davanti al Comune, reclamate a gran voce il bisogno che avete di un negozio Sweet Sweet Way più vicino al vostro quartiere! Così gli zingari avranno anche un posto in più dove poter chiedere l'elemosina e sentirsi mandare affanculo!

1- Il maledetto ministro dello Sviluppo Economico decide di liberalizzare la vostra professione!
Siete dei tassisti e fate pagare 200 euro dieci metri di viaggio? Il governo prova a liberalizzare la vostra professione per introdurre la concorrenza? Incazzatevi! Bloccate le strade, le piazze, alzante il braccino destro e votate Alemanno! Che cazzo ne sa il governo dei problemacci che c'ha un tassista, il mutuo da pagare, il cellulare, la benzina del SUV? E ai bambini (dei tassisti)? Mio Dio, NESSUNO PENSA AI BAMBINI (DEI TASSISTI)?

lunedì 13 dicembre 2010

Ma Bersani che cazzo vuole?


Non so se qualcuno di voi, malcapitati lettori del nostro blog (malcapitati perchè, essendo il blog scritto in italiano, si presume che siate, per fortuna o purtroppo, italiani), ha avuto l'occasione di guardare l'accorata reprimenda che il caro Pier Luigi Gargamella Bersani ha intonato sul palco di Piazza San Giovanni, Sabato scorso.
L'avrete visto scandire a gran voce, levando il dito al cielo, con le macchiette bianche di bava agli angoli della bocca, "Vergogna! Vergogna! Vergogna! Vergogna! Vergogna!" Cinque volte egli lo gridò.
Ma io ho una domandina che mi punzecchia da quando l'ho sentito. Come una zanzara che mi infastidisce in piena notte, un sottile senso di colpa che si insinua nei miei pensieri.
Con chi ce l'ha? Chi è il bersaglio dei suoi solenni strali?
Chi si deve vergognare, eziandio?

L'ho riguardato meglio, mentre indicava la telecamera con quegli occhi assatanati, e la sensazione si è rafforzata di brutto: sembrava quasi che ce l'avesse con me. "Stronzo!" gli leggevo nelle pupille pallate "E' colpa tua! Stronzo!"
Così mi son fatto un bell'esame di coscienza per cercare di capire che cosa mai avessi fatto, io, per meritarmi tanta bile.
A quanto pare, Bersani si lamentava del fatto che Berlusconi si sia comprato qualche deputato per ottenere, domani, una pur risicata fiducia in Parlamento.
Di nuovo, ma io, che c'entro con sta cosa?

Per comprare un deputato servono 3 cose: un compratore, un comprato, ed i soldi per comprarlo.

I soldi Berlusconi ce l'ha di suo, sicuramente. Sembra che il suo patrimonio personale sia stimato sui 6 miliardi di euro, roba che ce lo immaginiamo nel deposito di Paperopoli a tuffarsi nella piscina di banconote da 500. Cazzo, con tutti quei bei soldini, che non sai più cosa farci, non mi sembra tanto anormale che uno cerchi di risolverci i suoi problemi. Se poi questi soldi te li sei guadagnati onestamente, non è forse tuo diritto spenderli?
E voglio dire, chi mai dubiterebbe che se li è guadagnato onestamente? Sì, è vero, provengono dal monopolio dei mezzi di informazione, ma è un monopolio legale, no? Se fosse stato illegale, SICURAMENTE i suoi nemici politici, quando erano al governo, gliel'avrebbero tolto! Chi può essere talmente imbecille da lasciare al suo peggior nemico i mezzi per rimanere la persona più ricca dell'universo mondo?

Il compratore, chiaramente, è Silvio Roccosiffredi Berlusconi. Ovviamente uno potrebbe indignarsi per il fatto che questo individuo ritenga comprabile qualsiasi cosa, persino i voti dei deputati in Parlamento. Ma uno così sta lì da 16 anni, ed in questi 16 anni di marachelle ne ha combinate tantine.
Tipo leggi ad personam, distruzione del sistema giuridico italiano, dell'economia, pratiche orgiastiche retribuite con incarichi di governo, mazzette pagate, conoscenza con mafiosi e camorristi, infrazione dei più elementari principi della Costituzione e dell'umana decenza, il già citato monopolio dei servizi d'informazione utilizzati come un manganello contro i nemici politici, malaffari internazionali, insulti ai vari leader mondiali, alleanze con spregevoli dittatori. Eppure sta ancora lì, pieno di forze.
Ora, se non meritasse di stare lì, SICURAMENTE i suoi nemici politici, quando erano al governo, avrebbero fatto DI TUTTO per impedirgli di nuocere ancora. Bastava fare una leggina sul conflitto di interessi, oppure qualcosa per velocizzare il sistema giudiziario italiano, oppure semplicemente ESSERE MIGLIORI DI LUI. Chi può essere talmente imbecille da riuscire a perdere e riperdere e, pure quando vinci, a preservare un individuo di questa risma?
Infine, ci sono i comprati. Ma come si fa a farsi comprare per pochi denari, a mettere in vendita sè stessi, a cambiare cavallo così di botta, passando da uno schieramento politico ad un altro, fottendosene di essere stati eletti da gente che Berlusconi non lo vorrebbe manco come idraulico? Tanti tanti danno la colpa a questa legge elettorale, che mette là in Parlamento gli amichetti delle segreterie di partito e non le persone scelte dal popolo dei votanti. Se non devi rendere conto a chi ti vota, in fondo dicono questi saccentoni, non ti ci vuole niente a cambiare casacca, basta che ti si assicuri la rielezione e qualche bonifico in una banca delle Cayman e sei sistemato.
Ma che ingenui! Se la legge elettorale attuale fosse stata davvero tanto criminogena, SICURAMENTE i suoi detrattori, quando erano al governo, l'avrebbero abolita il primo giorno di lavoro. Chi può essere talmente imbecille da mantenere una legge elettorale pensata esclusivamente con lo scopo di mettertelo al culo?

Ho capito, Bersani, perchè ce l'hai con me. Ho capito che cazzo vuoi.
Vuoi che mi vergogni per avervi votato.
Hai ragione, me lo grido da solo:
VERGOGNA! VERGOGNA! VERGOGNA! VERGOGNA! VERGOGNA!

giovedì 9 dicembre 2010

La Compagnia di Sten, Capitolo 1: I clienti non te li puoi scegliere

(Nota: per chi si fosse perso la prima parte delle mirabolanti avventure della Compagnia di Sten, andate qua e sbalordite!)

Sten non era del tutto convinto che quell'elfa potesse davvero costituire un serio trampolino di lancio della sua neonata Compagnia. Va bene, era una fanciulla in difficoltà, ma era brutta. Aveva il vestito a brandelli, il che non guasta, addosso ad una donna: ma quell'elfa aveva gli occhi leggermente storti, il naso adunco, i denti sporgenti e la pelle opaca.
Tutto il contrario delle splendide elfe pettorute di cui parlava Leoril nel sonno.
"Per favore, aiutatemi" diceva l'elfa peggiorando le cose. La sua voce pareva il gracchiare di un corvo, solo più stridulo.
"Dovremmo fare qualcosa?" chiese Sten sottovoce a Pasgal. "Tecnicamente non è una donzella in pericolo... è solo povera e brutta".
"Non era questa l'attività che desideravi?" rispose Pasgal, gettando un'occhiata all'elfa. "Certo questa clientela non è meglio del lavoro che facevi prima".
Leoril intanto si era già avvicinato all'elfa. Non vedeva un esemplare di sesso femminile della sua razza da... beh, da prima della pubertà elfica.
Bisogna sapere che la pubertà elfica è una gran brutta bestia. Passi 60 anni in una condizione di efebica pace interiore, trovando la gioia in semplici passeggiate a piedi nudi sull'erba; e all'improvviso ti ritrovi con potenti erezioni alla semplice vista di un albero con la corteccia scollacciata e la terrificante sensazione di aver sprecato la tua vita. In linguaggio elfico si chiama "Anel'ith d' imenem". La pronuncia è straordinariamente simile alla traduzione.
Quell'elfa faceva proprio al caso suo, pensava Leoril con gli occhi iniettati di sangue.
"Messeri vi prego, i miei compagni sono stati attaccati" gracchiò l'elfa. La direzione storta del suo sguardo fece credere ad ognuno degli avventori della locanda che stesse parlando proprio con lui. Ma Leoril fu l'unico ad interessarsi delle sue disgrazie. In elfico questa tecnica si chiama "Alean Eleye", ovvero: "fingi che te ne freghi qualcosa e poi allunga le mani".
"Da chi?" le chiese, misurandole il seno con lo sguardo.
"Un gruppo di orchetti" rispose l'elfa.
Leoril cambiò improvvisamente idea. La pubertà elfica è potente, ma non quanto l'istinto di autoconservazione Leoriliano.
"Io non voglio morire contro gli orchetti, ho ancora tanto da studiare", disse, bruciando le tappe e saltando direttamente dalla pubertà a quell'età in cui un paio di pantofole calde valgono più di qualsiasi altra cosa.
Pasgal pensò che gli orchetti dovevano averla lasciata in vita perchè l'avevano scambiata per una di loro, solo più brutta. "Avvertiamo mio padre" suggerì, "ci penserà lui."
Sten a sentire la parola orchetti passò in un nanosecondo dal dubbio all'esaltazione. Decapitare orchetti era proprio il tipo di attività che si era immaginato per la sua Compagnia. Un ottimo biglietto da visita: Compagnia di Sten, decapitiamo orchetti sin dal 256.
"Ma che avvertire il Tempio!" sbottò, "Silvanus è neutrale, ricordi? Questa è la nostra occasione di entrare nel giro importante! Mi dica, signorina, quanti erano? Dove li avete incontrati?"
"Viaggiavamo sulla strada per Sylvermoon, eravamo partiti da poco... e ci hanno sorpresi nella notte. Hanno preso mio padre! Erano 3, o forse di più, a giudicare dalle urla" precisò l'elfa, coprendosi il volto con le mani e migliorando così il suo aspetto.
Forse che non vederla in volto distese gli animi, forse che ormai Leoril e Pasgal erano rassegnati ad affidarsi al folle progetto di Sten, finì che decisero di aiutarla, a patto che lei non avesse più tolto le mani dalla faccia. Pasgal insistè inoltre che almeno si avvertisse il Tempio che loro andavano a dare un'occhiata, e che mandassero rinforzi in caso non tornassero presto. Sten accettò a malincuore. Leoril pensò che in ogni caso quei soldi spesi al corso di Fuga Precipitosa almeno ora avrebbero acquistato un senso.
Il padre di Pasgal, capita l'antifona, fu irremovibile nell'appioppargli dietro Cornelius, detto il Silvanus Incarnato per l'espressione vagamente bovina dei suoi occhi e l'abitudine a masticare il cibo per ore ed ore. Cornelius era silenzioso ed efficiente: sapeva solo menare fendenti con la sua mazza e curare le ferite con i suoi miracoli. Se Silvanus fosse stato un master di un gioco di ruolo, si sarebbe detto che Cornelius era il suo Personaggio Non Giocante.
Prima della partenza la Compagnia si riunì in febbrili discussioni sulla tattica da adottare.
Sten chiese semplicemente che lo si mettesse nella direzione giusta dove menar fendenti.
Pasgal propose di mandare avanti Cornelius, sempre e comunque.
Leoril ebbe la splendida pensata di trasformarsi, grazie al suo incantesimo di Trasmutazione, in una bambina.
"Così non mi riconosceranno" disse fieramente con la voce argentina e le treccine bionde.
"Già" puntualizzò Pasgal guardando la piccola Leoril "nelle favole gli orchi, quando vedono le bambine, fuggono terrorizzati".
"Ma veramente nelle favole gli orchi se le mangiano le bambine. Hanno proprio la passione per le bambine, soprattutto quelle con le treccine!" intervenne perplesso Sten. L'ultima volta che aveva compreso una battuta era stato quando gli dissero che suo zio era morto travolto da una montagna di letame. Lui aveva riso a crepapelle, e la cosa peggiore di tutta la situazione era che non era stata affatto una battuta.
Leoril rassicurò i suoi compagni: "Tranquilli, dura poco, al massimo tra mezz'ora tornerò al mio solito aspetto".

Nell'alto dei cieli, Corellon, il grande Dio degli elfi, si vergognò di averli creati, per la prima volta in circa 10.000 anni. Ma non lo disse a nessuno.

Fu così che un chierico, un ladro, un guerriero, un'elfa imbacuccata in modo che il suo volto non fosse visibile e una bambina con le treccine lasciarono Nido dell'Aquila al calar del sole. Il calar del sole non è mai il momento migliore per cominciare una caccia agli orchetti, ma questa era la Compagnia di Sten.
Poco dopo che Leoril aveva ripreso il suo consueto aspetto, tirando un sospiro di sollievo e marcando un nuovo record nella Classifica Mondiale degli Incantesimi Sprecati (fino ad allora detenuto da Ilter il Tabagista, che, avendo dimenticato l'acciarino a casa, aveva utilizzato una palla di fuoco per accendersi la pipa), la Compagnia si imbattè nell'inquietante sagoma di un orchetto morto.
Sten lanciò un urlo di gioia come se fosse stato lui a farlo fuori, estrasse il suo fido spadone a due mani e decapitò il cadavere.
"Questo lo appenderemo nella futura sede della Compagnia" disse, infilando a forza il testone sanguinolento nello zaino, "per impressionare i clienti".
La Compagnia di Sten. Decapitiamo cadaveri di orchetti dal 256, pensò Pasgal.
Un furioso fruscio di foglie e rametti spezzati preannunciò l'arrivo di un altro elfo dagli occhi storti.
"Arya, ti sei salvata!" gridò con le pupille rivolte verso Leoril.
"Eh?" rispose l'elfo, mentre Arya, l'elfa racchia, corse tra le braccia del padre, che, se possibile, era più malconcio di lei.
"Perfetto, missione compiuta!" disse con sollievo Pasgal. Ma Sten evidentemente non era soddisfatto. Tutta questa storia degli elfi straccioni non gli dava alcuna soddisfazione. Dove erano gli orchetti?
"E voi chi siete?" chiese l'elfo padre.
"Siamo la Compagnia di Sten, e siamo qui per aiutarvi!" disse Sten con un'intonazione talmente impostata che sfociava quasi nel falsetto.
"Ah, un gruppo di avventurieri!"
"Una Compagnia di ventura" puntualizzò Sten.
Venne fuori che l'unico ad esser davvero scomparso era la guida degli elfi, rapita dagli orchetti nel bel mezzo della notte. L'elfo padre offrì una ricompensa se lo avessero riportato indietro, e Pasgal si sentì decisamente più motivato. Cercò qualche traccia di piedoni callosi e ne individuò un paio che si dirigevano verso nord. Salutarono allegramente la famigliola di elfi dagli occhi storti e si avviarono, finalmente diretti verso l'Avventura (o la Ventura, come avrebbe preferito dire Sten).

Nella prossima puntata: Mai addormentarsi nella Foresta Ululante. Mai entrare dentro grotte sorvegliate da orchetti. In definitiva: mai aggregarsi alla Compagnia di Sten!