Ecco una giornata di quelle in cui la sindrome dello specchietto non aiuta per niente. Quando cioè aspetti da due mesi che arrivi un certo giorno per andare in una certa città ad una certa Fiera del Fumetto, ed il giorno prima di quel certo giorno scopri che ti è venuta la bronchite e ti tocca stare a casa. Aggiungiamoci pure che la bronchite non ti viene da 10 anni, ovvero dall'ultima volta che avevi programmato di andare ad una certa Fiera del Fumetto. A quel punto ti viene voglia di inserirti nelle cancerogene antenne di Radio Vaticana per declamare urbi et orbi un'buona bestemmia , in modo da far sentire alle care vecchiette un punto di vista diverso. Ma visto che noi del Grande Inquisitore amiamo motivare le nostre idiosincrasie, ed una bestemmia non è certo il massimo dell'argomentazione logica, ci limitiamo ad usare il nostro blog per dimostrare all'umanità che, a volte, la bestemmia è un diritto. Ecco a voi, dunque, la nostra classifica di oggi:
Le 4 persone che hanno tutto il diritto di bestemmiare a volontà!
(oltre al sottoscritto)
Attenzione, il seguente post deriva da una sfiga di vita vissuta: potrebbe offendere gli ottimisti e soprattutto i credenti senza senso dell'umorismo.
4- Le figlie di Lot
Narra la Bibbia che Abramo disse a Dio, che stava per schiacciare il bottoncino per bombardare Sodoma, di aspettare per salvare quei poveracci che stavan lì senza avere colpe (tra cui il suo parente Lot, primo caso di nepotismo nella storia).
Allora Dio manda due angeli a Sodoma per vedere "se incontra 10 innocenti". Lot li becca e li stoppa, e li invita a casa sua. Aveva naso, quel Lot.
Senonchè gli abitanti di Sodoma, noti maniaci sessuali che si accoppiavano l'uno con l'altro da mane a sera, vedono i due angioletti e quasi non ci credono di poterci dare dentro con due culetti freschi freschi. Così assediano la casa di Lot e gli dicono, parole testuali:
"Fai uscire quei due tizi così che possiamo abusare di loro".
Cioè, una folla di tizi.
Tizi di Sodoma.
Che vogliono abusare candidamente dei tuoi due ospiti. E tu che fai?
Un eroe avrebbe al massimo offerto il proprio deretano.
Invece Lot dice: "Ma lasciate stare gli angeli, son pezzi grossi questi. Pigliatevi le mie due figlie, sono pure Vergini, fateci quello che vi pare, orsù!"
Anzi, le parole testuali son queste: Genesi19:8 "Ecco, ho due figlie che non hanno conosciuto uomo: lasciate che io ve le conduca fuori, e voi farete di loro quel che vi piacerà; ma non fate nulla a questi uomini, perché sono venuti all'ombra del mio tetto".
Ora, indovinate un pò chi sarà l'unico a salvarsi di tutta Sodoma? Esatto, proprio questo pezzo di merda.
Per fortuna (o sfortuna) i Sodomiti avevano tutti gusti particolari e rifiutarono le figlie di Lot, loro volevano i culi angelici, mica niente. Così le due sfigatissime vergini si salvano col papà, solo che la mamma rimane accidentalmente trasformata in una statua di sale (capita quando si è sposati con un pezzo di merda), i generi son crepati in città, come fare per assicurare una discendenza alla famiglia?
Ma certo, dicono le figlie di Lot, facciamo ubriacare papà, poi a turno giaciamo con lui, così rimaniamo incinte!
Ma che bello! E' chiaro che essere figlie di un pezzo di merda che ti offre alla folla inferocita ed in fregola sessuale deve procurare delle belle turbe mentali.
3- Giovanna d'Arco
Te ne stai lì tranquilla per i fatti tuoi, magari a pensare a quando potrai per la prima volta toglierti la cintura di castità per farti una bella cavalcata come si deve.
Senonchè arriva un angelo, ti da una spada in mano e ti dice: "Oh, libera la Francia dagli inglesi, e già che ci sei, rimani vergine".
Ora, punto primo, non si capisce che cosa gliene fregava a Dio della Francia piuttosto che dell'Inghilterra, a meno che non abbia creato la Terra con l'unico scopo di fungere da tabellone del Risiko per le sue partite. (A pensarci bene, se fosse vero questo spiegherebbe la Storia dell'Umanità).
Punto secondo, non si riesce a spiegare questa fissa della verginità. Forse che l'Imene costituisce un vantaggio in battaglia?
Comunque, sta poveretta alla fine, da sola, riesce nel suo intento. Uno si aspetterebbe che ti venisse recapitato a casa un assegno dello Ior di un miliardo di euro per il lavoro svolto, invece quello che Giovanna ottiene è un bel barbecue in cui chi viene cotto è lei.
E muore vergine, oltretutto.
2- Esaù
La grande sfiga di Esaù è di avere un fratello di nome Giacobbe che è il preferito non del padre naturale, ma di Dio in persona.
Prima di tutto ti chiamano Esaù perchè c'hai un mantello di peli addosso sin da neonato (Genesi, 25.25; "Il primo che nacque era rosso e peloso come un mantello di pelo. Così fu chiamato Esaù". Cioè, il libro più letto della Storia dice che sei peloso come un muflone, se non è uno sputtanamento a vita questo...).
Poi il fratellino bastardello ti becca in un momento di fame, e ti da un piatto di lenticchie (manco lo zampone dentro ci stava) in cambio della primogenitura. E la primogenitura, all'epoca, significava soldi!
Infine la bastardata più grande. Siccome Isacco, il papà, preferiva Esaù a Giacobbe, gli dice: "Vammi a prendere un capretto, a me che sto per tirare le cuoia: mi faccio uno spuntino, poi ti benedico e crepo".
Isacco era un pezzo grosso, figlio di Abramo, non so se mi spiego: una benedizione sua valeva più di un calcio in culo di Lele Mora.
Esaù parte a caccia, ma intanto Giacobbe apre il frigo e piglia del capretto preparato il giorno prima dalla mamma. Gli da una riscaldata e poi si presenta da Isacco, che è mezzo cieco, con addosso una pelliccia. Isacco, mezzo roncoglionito, lo palpa e sentendo il pelo pensa che sia Esaù! Cioè, sto poveraccio era riconosciuto dal padre per i peli...
Così Giacobbe si becca la benedizione al posto del fratello, dopo avergli fregato la primogenitura. Cornuto e mazziato! E uno si aspetterebbe che il Dio della Verità fulminasse il fedifrago seduta stante, no? E invece Dio, a Giacobbe che era scappato chissà dove per evitare le sacrosante mazzate di Esaù, gli appare in sogno e gli dice:
"Bravo, questa terra, dove stai, io te la regalo, e siccome è prima casa, non pagherai manco l'ICI".
Di Esaù poi non sappiamo più niente. Qualcuno dice che sia "colui / che fece per viltade il gran rifiuto" che Dante mette nell'Inferno.
Girone bestemmiatori.
1- Mosè
Mosè faceva la vita da nababbo alla corte del faraone. Poi vabbè, viene scelto per guidare un popolo di schiavi straccioni in mezzo a deserto per circa quaranta anni.
Quaranta anni in cui quel popolo di straccioni fa di tutto e di più per farlo pentire di aver fatto questa scelta. Ribellioni, tentativi di omicidio, riti orgiastici, cospirazioni e tutto un repertorio di sfighe che si sussegue, al punto che qualcuno iniziava a chiedersi: "Ma non stavamo meglio da schiavi in Egitto?".
(Per nostra fortuna Cecil B. De Mille decise di risparmiarci tutta questa parte quando girò I Dieci Comandamenti. Si dice che uno dei motivi di questa decisione fu che Charlton Heston aveva cominciato a proporre di togliere il comandamento "Non uccidere" per sostituirlo con "Non impedire ad alcuno il diritto di comprarsi un'arma da fuoco", alchè DeMille chiuse baracca e burattini prima che la situazione degenerasse ulteriormente.)
In ogni caso, successe che, logicamente, una traversata del deserto non è una barzelletta, e dopo epidemie e altre disgrazie ovviamente mancava pure l'acqua. Gli ebrei cominciavano ad affilare i coltelli, così Mosè chiama Dio e questi gli dice: "Batti a terra il bastone, ne sgorgherà dell'acqua".
Mosè batte a terra, ma non sgorga un cazzo.
Gli ebrei vedono che non sgorga un cazzo e gli occhi gli si iniettano leggermente di sangue.
Mosè, con un mezzo sorrisetto isterico, batte timidamente un'altra volta il bastone per terra.
L'acqua sgorga, gli ebrei bevono soddisfatti dicendo a Mosè: "per stavolta l'hai scampata".
Ora, un Dio normale si scuserebbe con Mosè per aver cileccato il primo tentativo, che il tubo era otturato e si era dimenticato di chiamare l'idraulico, che so io. Invece Dio si incazza con Mosè per aver dubitato battendo per due volte a terra e gli dice: "Visto che avete dubitato, mi dimentico i casini che avete passato per colpa mia e vi vieto di entrare nella Terra Promessa, a te e a tuo fratello Aronne. Potrete guardarla solo da lontano, tiè".
E Aronne: "Ma io che c'entro?".
Quello che disse Mosè, il giorno in cui giunsero alla Terra Promessa, mentre guardava il suo popolo di buzziconi idolatri cospiratori che vi entrava mentre lui santo (anche se, per fortuna, non vergine) rimaneva fuori, è narrato, pare, in un libro dell'Antico Testamento che fu comprensibilmente tagliato nella versione ufficiale, un'unica, elaborata bestemmia di 200 versetti, purtroppo andata perduta.
Nota: Alla classifica andrebbe aggiunto S. Giuseppe, senza alcun dubbio, ma abbiamo già trattato il tema, quindi tralasciamo.
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