Favole a merenda

Mia figlia è una bimba tutta d'un pezzo. Sa quello che vuole, quando lo vuole e come lo vuole.
E quello che vuole sono storie.
Al mattino l'unico modo per farla alzare dal letto è raccontarle come anche stavolta io sia riuscito a scacciare quei due squali che si appostano fuori casa per mangiarsi le sue chiappette tenere.
Quando capita che la vado a prendere a piedi alla scuola materna, vuole sentire per tutto il tragitto la storia della signora Ada e dei suoi cani. Ormai a quei cani non so più che fargli fare: sono stati sulla luna, nella pancia di una balena a cercare Geppetto per conto di Pinocchio, a saltare sopra una nuvola per far piovere sull'orto della loro padrona... e cacchio, la fantasia ha un limite.
All'inizio quando proprio non mi veniva niente di originale le sparavo roba vecchia: Cenerentola, Biancaneve, tutto il repertorio classico.
Poi sono arrivato al punto in cui riesco a raccontare quelle dannate favole staccando la corrente al cervello. La bocca mi va da sè e non sbaglio una virgola.
Ma non è beeeeeeene parlare con tua figlia con il cervello staccato.
Si sa mai che quella ti chiede: "papà ma che facevano Biancaneve e i sette nani tutti i giorni?"
Si sa mai che la bocca risponda da sola. Le bocche sanno essere mostruosamente volgari a volte.

Così per rimanere concentrato le racconto anche altre storie. Storie famose. Non propriamente favole. Lei però le domande le fa lo stesso. Anzi, ne fa di più.

- "Papà, ma Renzo e Lucia non potevano andare a vivere insieme senza sposarsi?"

- "Papà, ma perchè Sauron ha dovuto mettere il suo potere nell'anello? Non faceva prima a tenerselo dentro di sè?"

- "Papà, ma Ulisse a Itaca non poteva tornarci a piedi?"

- "Papà, ma Michael non poteva metterlo solo in punizione a Fredo?"

- "Papà, ma Otello non glielo poteva chiedere a Desdemona se l'aveva tradito?"

- "Papà, ma se Yoda era il più forte di tutti, perchè non l'ha ucciso lui all'Imperatore?"

Se gli adulti ragionassero come i bambini, non si scriverebbero libri.