venerdì 22 ottobre 2010

Ma Fini che cazzo vuole?


Ma quanto è bello essere italiani! Ogni giorno si trovano nuove sfaccettature.
Puoi per esempio affermare di essere contro il razzismo e contemporaneamente dire che gli zingari però han proprio scassato le balle.
Oppure puoi dire chiaro e tondo che sei per le energie rinnovabili però il nucleare è necessario.

E Fini, quindi, che cazzo vuole?
Mica serve fondare un partito nuovo per poter dire che sei per la legalità, però Berlusconi non può essere processato. Perchè costringere i nostri figli a pagare altri rimborsi elettorali mediante le tasse, quando potrebbe tranquillamente andarsene al bar dello Sport a dire stronzate di questo genere tra un cicchetto e l'altro? Lo facciamo tutti, accidenti.

Quindi, Fini, che cazzo vuole?
Non gli bastava fare come i suoi colonnelli, beccarsi i suoi bei ministeri, auto blu e troie consegnate direttamente in ufficio in cambio della testolina che fa "sì sì, proprio un buon profumo" ad ogni scoreggia del Kapò (pardon, Capo)?
Non gli bastava aspettare buono buono che il Silvio nazionale diventasse Presidente della Repubblica, se proprio ci tiene tanto a fare il Presidente del Consiglio col braccino alzato?

No, lui doveva fare il diverso, il dandy del PdL, l'alternativo rastamanno con la canna in bocca (non quella del fucile).
Doveva fare la voce grossa e dire le parole proibite, "conflitto di interessi!", "manganellate mediatiche!", "repubblica delle banane!"
Doveva farci sperare che stavolta, sì, chissà, forse, magari, stavolta c'era uno che, dopo tutto, non ci stava.

Alla fine dei conti, tutto quello che abbiamo ottenuto dalla sua folgorazione sulla via di Damasco è che ci si rompessero i coglioni PER MESI con le case a Montecarlo, i biglietti della lotteria di quel vecchio lenone di Gaucci, le cucine Scavolini, le fiction della suocera, il cognato paraculato, le isole dei caraibi.

E' comoda la poltroncina, eh, Fini?
Ma allora, che cazzo di altro vuoi?

Nessun commento:

Posta un commento