mercoledì 29 giugno 2011

Le banane greche


Gli amanti della tassonomia dividono le nazioni del mondo in tanti bei modi diversi: gli Stati-canaglia, gli Stati del Terzo Mondo, eccetera eccetera... io personalmente divido il mondo in Stati-Cazzimma, gli Stati-Sfigati e gli Stati-Boh.
Gli Stati-Cazzimma sono quegli stati con la faccia come il culo, che fanno i loro porci comodi in giro per il mondo preoccupandosi però di indorare la pillola con motivazioni ideologiche che puzzano di vaselina ad un chilometro di distanza. Ad esempio abbiamo la Cina, gli Stati Uniti, la Russia.
Gli Stati Sfigati sono quegli stati che la prendono sistematicamente nel culo, esempi eclatanti sono l'Afganithan o la Libia.
Gli Stati-Boh sono quegli Stati che non ho la minima idea, tipo il Burkina Faso (dal nome sembra uno stato sfigato, ma chi sono io per giudicare?)

E la Grecia?
Tantissimi sono gli indizi che mi porterebbero a dire che si tratta di uno Stato-Sfigato. Tipo:
- nel mondo si studia la lingua che parlavano tremila anni fa, mentre quella odierna non se la fila nessuno;
- non c'hanno manco un giocatore forte che sia uno in nessuna squadra di calcio
- mentre sono sull'orlo della rivoluzione le agenzie turistiche continuano ad organizzare viaggi per stranieri obesi sulle loro spiagge
- il greco più famoso dei film è quella di "il mio grosso grasso matrimonio greco"
- sospetto abbiano qualcosa a che fare con Nicolas Vaporidis
- l'ultimo bestseller che hanno avuto nel mondo è l'Odissea
- nessuno ha la minima idea di come si schierarono nelle Guerre Mondiali
- sono una delle pochissime nazioni nella storia dell'umanità ad essere state invase dall'Italia (che poi vinsero loro, ma non conta)
- per trovare uno capace di indossare una delle loro armature sacre devono addirittura importare orfani giapponesi.

Ma a volte tanti indizi non fanno una prova. Per spiegarvi perchè mai esito a mettere la Grecia tra gli Stati-Sfigati vi racconterò la parabola delle banane greche.

C'era una volta una famiglia greca che si mise un tempo d'accordo con tante altre famiglie straniere per mangiare tutti assieme le banane. Loro hanno un sacco di olive ma no, decisero che tutti insieme, per sentirsi fratelli, avrebbero mangiato le banane.
Siccome le banane in Grecia non ci crescono, dovevano farsele mandare, e siccome nessuno ti da niente gratis, assieme alle altre famiglie escogitarono uno strano meccanismo. Loro ricevevano in prestito le banane ad interesse, che andava ripagato, chiaramente, in banane.
Per esempio su 10 banane ricevute dovevano pagarne indietro una di interesse sul prestito. Dice, mandane direttamente 9, no? No, è l'economia, bello.
Le famiglie che gli mandavano le banane erano tutte contente perchè guadagnavano un sacco di banane. Se non che, accadde l'imprevisto.
Il capofamiglia greco si sputtanò tutto al gioco e perse il lavoro, e cominciò a non restituire l'interesse sulle banane che gli prestavano. Siccome non poteva restituirle, escogitarono un'altra soluzione fantastica: continuavano a prestargli dieci banane, ma invece che restituirne 1 ora la famiglia greca doveva restituirne 2 (uan per il prestito nuovo più una per l'arretrato non pagato). Una soluzione geniale.
Se non che la famiglia greca, se non gliela faceva a restituirne 1, figuriamoci come poteva fare a restituirne 2. Allora le altre famiglie gli dissero, facciamo così. Io ti presto altre banane e tu dovrai ridarmene 3, e per assicurarti che me ne ridarai 3 a botta ti vendi la casa, la macchina, e pure tua moglie già che ci sei, che assomiglia a quella di "il mio grosso grasso matromonio greco" che ci faceva sangue. Il capofamiglia accetta, ma poi non ce la fa nemmeno e allora chiede un altro prestito di banane, che gli servono per pagare i vecchi debiti di banane.
A quel punto ai figli del capofamiglia cominciano a girare i coglioni. Con tutte quelle banane sono diventati pure stitici, e quello strano gioco non gli piace per niente.
"Ma perchè cazzo dobbiamo continuare a mangiare le banane quando c'abbiamo le olive?" si chiesero. "Si tenessero le loro fottute banane, noi non le vogliamo più".

E a quel punto le altre famiglie si cacarono sotto. Ma come, cazzo, questi non mangiano più banane? E mo a chi le vendiamo le nostre fottute banane? E se poi altre famiglie capiscono che si può mangiare anche altro oltre alle banane? Vedi un pò che gli spagnoli ricominciano a mangiarsi la paella, gli irlandesi le patate, i portoghesi il baccalà! Siamo fottuti.
Così arruolarono un sacco di poliziotti in tenuta antisommossa, pagandoli in banane, a manganellare i figli del capofamiglia. "Dovete mangiare banane, stronzi, altrimenti l'Europa dove va a finire?"
Ma quelli resistono. Va a finire che smettono di mangiare banane, nonostante le manganellate.

Ed è perchè resistono che io non me la sento di metterli tra gli Stati-Sfigati.

Nel frattempo, in un condominio lontanto lontano, la famiglia italiana litigava. E perchè litigava? Perchè doveva restituire quaranta miliardi di banane, altrimenti nessuno gli avrebbe prestato altre banane, e non sapeva che pesci prendere. A nessuno è ancora venuto in mente di mangiarsi un piatto di maccheroni, qua.

In compenso, l'Italia mi da sempre certezze. Ovvero che è uno Stato-Sfigato.

venerdì 24 giugno 2011

Isylea the comic 13

Si vede che il nostro autore è in ferie, vero?
Ecco la seconda parte del prologo della prima parte della nostra incredibile saga: Il Gioco delle Razze! Amore, morte, ed i dryma che dovranno fronteggiare il più grande dei loro nemici di sempre!
Buona lettura!




















La nostra serie continua!


















Al prossimo episodio!

giovedì 23 giugno 2011

Isylea the comic 12

Tutto quello che è stato fino ad ora era solo una premessa, per presentare i personaggi e l'ambientazione. Ora cominciamo a fare sul serio! Ecco a voi l'inizio della saga fantasy più epica e spettacolare degli ultimi 5 minuti (così ci pariamo il culo). Speriamo di uscire con una cadenza settimanale.
Buona lettura!





venerdì 17 giugno 2011

Italy for dummies


Roma, Stazione Termini, Regionale Veloce per Ancona. Puzza di piscio dalle latrine. Ore 18, venti minuti alla partenza.
Il treno è già strapieno, nonostante che sia pomeriggio inoltrato il sole brilla in cielo come un Dio egizio incazzato. Il tasso di umidità è fuori scala, ed io ho passato una giornata di quelle che iniziano troppo presto. Tutto quello che voglio fare è sedermi e aprire il giornale, leggere fino all'ultima riga e richiuderlo quando ormai le familiari ciminiere dell'Acciaieria di Terni sono all'orizzonte.

Ecco, io sono uno di quelli che sul treno si vuole fare i cazzi propri. Ma l'unico posto libero era in mezzo a tre americani. Gli americani li riconosci perchè portano le infradito, i calzoncini corti e hanno quegli zaini da campeggio. E' la divisa da turista americano in Italia.
Chiacchierano tra loro e da dietro le pagine del giornale capisco che dicono qualcosa riguardo l'Italia. Sento distintamente le parole "Berlusconi" e "nuclear". Io ho il giornale in mano, che parla di "Berlusconi" e di "nuclear". In un'epifania della durata di un millesimo di secondo mi rendo conto che sono fottuto.

Gli americani come categoria io li odio; purtroppo però presi singolarmente mi sono pure simpatici. Ma anche presi singolarmente, gli americani condividono la categorica presunzione che gli altri vogliano parlare con loro per il semplice fatto che sono americani. Quando ad un americano metti in mano un cacciabombardiere quello è convinto che tu vuoi essere invaso da loro per il semplice fatto che sono americani.
"Excuse me ser", ed in un battito di ciglia capisco che non leggerò il mio giornale durante questo viaggio qua. Avrei dovuto far finta di dormire, ma ormai era troppo tardi.
Esce fuori che studiano una cosa che dovrebbe equivalere a Scienze Politiche e uno di loro vuol scrivere la tesi, o l'equivalente americana della tesi, sulla politica italiana. Ha seguito con passione il dibattito sui referendum ma non ha capito un cazzo (parafrasi mia). Potrei non credergli se non portasse un apparecchio odontoiatrico di quelle dimensioni: sembra un tirapugni messo sui denti. Gli da un'aria da studente di scienze politiche, non chiedetemi perchè.

Ora, ero sul treno con alcuni dei miei studenti che mi hanno chiamato in diretta "Prof" cinque o sei volte. Probabilmente è questo che ha fatto pensare a quell'americano biondo con la dentatura stile Terminator che io avessi voglia di spiegargli qualcosa. Ed aveva ragione. Nessun insegnante che sia degno di questo nome si rifiuta di fornire delle spiegazioni quando vengono richieste. Anche quando ti chiedono la strada per la stazione senti l'impulso irrefrenabile di tracciargliela su una lavagna: figurati se ti chiedono qualcosa sulla politica italiana.
Quello che il fanciullo non riusciva a capire era che cosa rappresentassero i vari partiti italiani. In USA ne hanno solo due, praticamente uguali, così non è addestrato a fare le sottili distinzioni che sappiamo fare noi. Quindi ho cercato di aiutarlo.

Sul People of Freedoms (Popolo delle Libertà) non è stato difficile. Su Berlusconi era preparatissimo, pareva Marco Travaglio. Quindi abbiamo sorvolato.
Il Democratic Party (partito democratico) rappresentava per lui un vero e proprio mistero. Quello che gli ho detto, in poche parole, è stato: "The Democratic Party è quel partito che vorrebbe essere il People of Freedoms ma purtroppo per lui non ha Berlusconi."
E la Italy of Valors? (Italia dei Valori) "E' quel partito che vuole arrestare Berlusconi".
E la Lombard League? (Lega Lombarda) "E' quel partito che usa Berlusconi per cacciare i negri dall'Italia".
E Future and Freedom? (Futuro e Libertà) "E' quel partito che vuole ereditare i voti di Berlusconi"
E The Union of Democratic-Cristians? (UDC) "E' quel partito che vorrebbe che Berlusconi pregasse di più e fottesse di meno".
E la Alleance for Italy? (Alleanza per l'Italia) "Non lo so nemmeno io, mi di sicuro di mezzo c'è Berlusconi"

Allora più tardi, mentre scendevo dal treno, ho capito perchè volevo profondamente che Berlusconi si togliesse dalle palle per sempre.
Non è per Berlusconi, no. E' perchè se togli lui li togli tutti.

(E Left Ecology and Freedom? Non ho risposto: non ero in grado di produrre la narrazione adatta in inglese).

giovedì 2 giugno 2011

Mia figlia è una sporca ebrea negra (e io non lo sapevo)


IMPORTANTE AVVERTENZA:
Rieccoci qua dopo una pausa forzata. E ricominciamo subito ad incazzarci. Vi avverto, anime tremebonde dalle coronarie delicate; orecchie sensibili e chierichetti del politicamente corretto; qua si bestemmia, seppur non esplicitamente, ed a ragione.

C'è una cosa nella vita di un genitore che non si può evitare: una dolce tassa chiamata saggio di fine anno. E' una specie di passerella in cui tutte le persone dotate di pargolo se lo rimirano dalla testa ai piedi mentre fa (male) delle cose, pensando che sicuramente il tuo è il più bravo ed il più bello di tutti, ma non lo dici ai poveri altri genitori che non sta bene. Non è colpa loro se il loro figlio non è perfetto come il tuo.
E non è che fingi: ci credi davvero, cazzo. Mia figlia è la meglio di tutti, e provate a dire il contrario.

Ecco, in queste occasioni può anche capitare di scoprire cose nuove sui propri figli: tipo che in realtà son bravi a fare quelle cose (e così gli rovinerai la vita costringendolo a farle sempre meglio). Io invece ho scoperto che mia figlia è una sporca ebrea negra.

Capita infatti che nella scuola materna dell'annus domini 2011 si dedichino ben due ore settimanali all'insegnamento della religione cattolica. Capita che esistano genitori che preferirebbero che queste cose si andassero a fare nelle chiese, così come la merda si va a fare nel cesso. Cioè, ma se io vi cacassi in salotto, a voi non girerebbero?

E capita che nel saggio di fine anno della scuola materna sia previsto un fottuto coretto in cui i bambini ripetono a pappagallo quattro stronzate su Gesù risorto e la Madonna vergine, senza avere la minima idea di quello che stanno dicendo. (Che se poi glielo volessi veramente spiegare come fai? "Sai piccolo la Madonna ha partorito vergine" "E che significa?" "Significa che ha concepito Gesù senza essere penetrata".)

Ecco, e durante il fottuto coretto, che ce ne facciamo di quegli sporchi ebrei negri di bambini che non fanno la religione e non sanno che la Madonna non è stata penetrata?
Ovviamente, li tiriamo per un braccio in un angolo, li lasciamo lì a guardare, davanti a tutti i genitori e la scuola, a vedere i loro compagni che fanno il loro stronzo coretto, mentre loro, sporchi ebrei negri, che se ne vadano affanculo. In disparte, a chiedersi cosa avessero fatto per essere messi in punizione.

L'anno prossimo, per aiutare le maestre, cucirò sul grembiule di mia figlia il simbolo di una madonna sodomizzata. Così, se i piccoli pargoli di Dio che cantano i coretti mi chiederanno, "perchè tua figlia ha quel simbolo sul grembiule ed è stata messa in punizione?", io gli dirò con un sorriso "perchè noi crediamo che Maria abbia conosciuto cazzi". Perlomeno avranno le idee chiare sulle cose che gli fanno cantare.