sabato 12 febbraio 2011

E' sempre la stessa storia


Diciamoci la verità, studiare la Storia è una gran martellata sui coglioni.
Il problema non è della Storia in sè, che anzi non esiterei a definire una gran figata. Perchè la Storia, al contrario dei film, o dei romanzi, o dei cartoni animati, o di tutta la cosiddetta fiction che tanto ci piace, non ha buchi narrativi, non ha caratterizzazioni banali nè finali affrettati. Se la Storia dell'umanità avesse un autore, insomma, non vincerebbe di sicuro il Premio Strega.
La problematica della storia sta negli storici, quelli che scrivono i libri e si preoccupano di documentare anche il numero di peli sul culo di Napoleone Bonaparte (per restare sul nanetto francese, potremmo scrivere un migliaio di righe sulle ipotesi per cui tenesse quella benedetta mano infilata dentro la giacchetta, ma a noi che ci frega? Probabilmente si voleva grattare l'ascella). Questi bei tomi fanno scoperte interessanti e si sforzano all'inverosimile a renderle pallose quando scrivono i loro libroni.
E poi devono trovare una causa per tutto. Per esempio che oggi l'Italia fa cagare perchè Cavour si scaccolò al momento sbagliato, ma che poteva farci lui, era la sua estrazione aristocratica che sin dal medioevo gli aveva insegnato che le caccole vanno rimosse quando ti senti che il respiro diventa rumoroso, e non un attimo prima e nemmeno uno dopo, e questa convinzione deriva da un verso di Tommaso d'Aquino che, consultando Averroè, tradusse male dall'arabo la parola "facacà" che in realtà significa "cerume" e non "caccola".... e via dicendo, su su fino ad Adamo ed Eva (o ai dinosauri, nel caso foste Darwinisti).
Il libri di storia sono come ottimi soggetti consegnati in mano agli sceneggiatori di Boris (F1="è colpa del latifondo!", F2="questo perchè la moneta fu svalutata", F3="sono basito!").

Insomma, per chi volesse comprarsi un libro di storia esistono tre possibilità:
1- se l'intenzione è semplicemente comprarlo perchè fa figura sullo scaffale, allora è facile, basta cercare quello col titolo più altisonante ("Storia delle lavanderie ternane del XIII secolo"; "Tutte le lettere di Napoleone, comprese quelle a Babbo Natale"; "Biografia di Ernestino Paraciufoli, quel tizio che una volta provò a uccidere Mussolini con una fialetta puzzolente");
2- se l'intenzione è quella di provare a leggerlo, bisogna cercare bene uno che tratti di un argomento che a primo acchitto suscita il nostro interesse. Deve essere un interesse forte per spingerci a superare almeno le prime 10 pagine ("Storia del pompino"; "Storia del Napoli calcio"; "Biografia di Scarlett Johansson a fumetti");
3- se poi addirittura si pretendesse di leggerlo e anche terminarlo, allora bisogna lasciar perdere l'argomento e puntare sullo scrittore. E la prima caratteristica dello scrittore deve essere che, beh, non deve essere uno storico. Deve essere, ad esempio, un giornalista.
Perchè lo storico si preoccupa di scrivere tutto quello che è accaduto; il giornalista invece si preoccupa che tutto quello che scrive sia accaduto. C'è una bella differenza, no?

E' con questo spirito che ho comprato una biografia di Catilina scritta da Massimo Fini. Uno che sa scrivere e sa scegliere gli argomenti interessanti, porca miseria.
Il libro è bellissimo, uno spaccato della Roma Antica in cui scopriamo che Cicerone era un cacasotto corrotto e anche un pò stronzo, che Catilina era uno dei tanti tizi che voleva cambiare in meglio il mondo e per questo se l'è presa nel didietro, che Cesare era un opportunista e che, soprattutto, duemila anni non sono serviti ad un cazzo.
Quando leggi di brogli alle elezioni, classi politiche interessate soltanto a proteggere i propri privilegi, ricconi (all'epoca si chiamavano "cavalieri") che passano a fil di spada chiunque pensi soltanto alla lontana di toccargli il malloppo, masse popolari pronte a credere al primo testa di cazzo che sa sparare slogan efficaci, imperialismo, sfruttamento delle masse ignoranti, allora d'improvviso ti pare di portare una toga, di camminare nel foro e di chiamarti Publio Cornelio Staminchia.
Son letture che fanno male queste, perchè se sei uno di quelli che spera in un futuro migliore per l'umanità, te la prendi nel culo pensando che in venti secoli l'unica miglioramento che siamo riusciti ad apportare alle nostre squallide vite è stato l'invenzione dei giochi di ruolo.
Invece, se sei uno di quelli che ama ricordare i bei vecchi tempi in confronto ai giovinastri d'oggi, eccoti servito: era una merda anche allora.

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