lunedì 11 aprile 2011

Cronache dell'Apocalisse: Cenere alla cenere, monnezza alla monnezza

Chissà perchè le Cronache dell'Apocalisse le scrivo sempre dopo che ritorno da Napoli.
Anzi, scusate, da Casoria, ridente cittadina che prende il nome molto probabilmente da "Casa Aurea". Aurea perchè era una delle terre più fertili d'Italia. I primi documenti che ne attestano l'esistenza in maniera incontrovertibile risalgono al X secolo dopo Cristo.
Era un posto così fertile che bastava sputare per terra che il giorno dopo ci trovavi un melo carico di frutti polposi.
Se cacavi a terra il giorno dopo ci trovavi un filare di viti rigogliose. D'altra parte il nome Campania deriva da Campania Felix, Campagna Felice. La Storia sa essere ironica.

Oggi Casoria è una ridente distesa di asfalto perlopiù bucato. Sempre meglio di Afragola, dove abitavano i miei fino a poco tempo fa: almeno a Casoria ci stanno i marciapiedi. La gente continua a sputare per terra nella speranza di mangiarsi una mela matura: la cacca però l'han sostituita con roba più moderna. E qui arriviamo al punto.

Alla faccia di chi dice che i film americani non insegnano niente, mi sono ricordato che un secolo fa vidi un film con Angelina Jolie che faceva la poliziotta. Non si vedevano le tette, per quello avrei dovuto aspettare l'altro film con Banderas: ed infatti di questo film non ricordo niente, tranne la prima scena. La Jolie trovava queste tracce di un omicidio e per terra l'impronta di una scarpa. Siccome lei è intelligente (d'altra parte con tutta evidenza ha tre cervelli), mette una moneta da un dollaro per terra vicino all'impronta, e poi fa la foto: così si capiva la dimensione della scarpa. Denzel Washington, il detective, rimaneva talmente impressionato da questa dimostrazione di scaltrezza che decideva di farsi accompagnare dalla Jolie per tutta l'indagine. Resta da chiedersi se avrebbe fatto lo stesso nel caso in cui la poliziotta furbacchione fosse stata interpretata da Platinette.

Comunque, memore del film, quando ho deciso di documentare fotograficamente la tomba della Casa Aurea e della Campania Felix, ho utilizzato la stessa tecnica.

Come vedete, quella specie di Station Wagon ci restituisce le esatte proporzioni del cumulo di monnezza. Purtroppo essendo privo di teleobiettivo ed elicottero non ho potuto riprendere tutta la famiglia di cumuli che come una puzzolente collana di perle impreziosivano i marciapiedi attorno al palazzo dove ho risieduto.

Bene, direte voi, ecco un altro comunista che non sa che la monnezza accumulata in Campania sarà presto incenerita ad Acerra ed immessa nell'aria per essere comodamente respirata dal divano di casa tua.

Ma no, il punto è un altro. E' capitato che una sera, dopo una bella mangiata di scampi e telline, mia madre avesse chiuso la sua bella busta di monnezza chiedendomi di "andarla a buttare".
Ora, studiare filosofia in queste cose ti frega, e di brutto. Per esempio ti può venire in mente che esattamente "andare a buttare" significa "togliere dalla circolazione". Cioè, io vivo a Terni, da queste parti quando butti la monnezza la sbatti nel cassonetto e poi non la vedi più.

Come cacchio fai a dire che scendere in strada e appoggiare il sacco in mezzo a quel menhir di monnezza si chiami "buttare"?
Il secondo lato negativo dello studiare filosofia è che credi di aver capito l'ovvio e che tutti debbano condividere le tue opinioni, appunto, ovvie.
Quindi dico: "No, io non ci vado. Non mi rendo complice di quella cosa. Tanto la busta starà lì ad aspettarci domani mattina, facendoci ciao ciao con la manina che non ha. E allora sarà stata pure colpa mia. Io sul quel coso non ci metto il mio."

Ecco, non è ovvio? Quello non era "buttare", quello era "aggiungere". Non avrei potuto più guardare Mister Cumulo con la faccia schifata dicendomi "ma come cacchio si fa".
Purtroppo la sottigliezza non è stata colta. C'è un limite di vaffanculo che un filosofo può sopportare prima di piegare la testa. E la mia famiglia quel limite lo conosce bene, purtroppo.

Così, ho "buttato" la monnezza.

Stamattina son partito (tre giorni dopo). C'era uno scampo sparpagliato per terra. Mi è balenata in testa una scena del film Ratatouille. Lo scampo mi guardava con i suoi occhi neri, vitrei.
"Tu te ne vai, io sto ancora qui" mi dicevano quegli occhi.

Non mi ha augurato nemmeno buona fortuna.

7 commenti:

  1. vogliamo omettere che il tuo rifiuto era diventato una sottile accusa rivolta ai campani in generale che osano depositare l'immondizia fuori anziché tenersela in casa e sguazzarci come un Paperon de' Paperoni nel suo deposito personale?

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  2. Quella ce l'hai letta tu! Io ho detto semplicemente che bisognerebbe che la gente si rimboccasse le maniche e cercasse una soluzione che non sia aspettare Silviuccio bello che la fa sparire con un colpo di bacchetta magica.
    Una delle soluzioni potrebbe essere ad esempio cercare di produrne un pò di meno, ma questo è un guaio perchè meno monnezza = meno consumi e meno consumi = meno PIL.

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  3. Da come scrivi sembra quasi che attribuisci la colpa di tanta spazzatura ai cittadini che non si impegnano abbastanza, piuttosto che a alle istituzioni locali e statali. Posso arrivare a capire che è meglio comprare le arance al mercato nel sacchetto di carta o chiedere il prosciutto al banco del fresco piuttosto che optare per le varie confezioni in plastica, ma se da parte delle amministrazioni e delle case produttrici non c'è volontà di ridurre il volume di imballaggi e smaltirli con intelligenza attraverso il riciclo, il cittadino da solo può impegnarsi quanto vuole ma non può fare granché. Non è che può smettere di mangiare o tenersi la spazzatura in casa. O fare la raccolta differenziata per la gloria se non esiste un sistema di riciclaggio in cui questi rifiuti vanno a finire. Io quel sacchetto maledetto l'avrei lasciato davanti alla sede del comune e senza affatto sentirmi in colpa.

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  4. Il punto è che la colpa è sia delle amministrazioni che dei cittadini. Sappiamo cosa gira attorno alle amministrazioni ed uno si sente anche impotente, bestemmierà Silvio, la Jervolino e l'avidità umana, sospirerà pensando alla Svizzera e loro sì che sono civili, eccetera eccetera...
    Però è pure che sei in una situazione schifosa, può anche essere che non è colpa tua, però adesso è ora di iniziare a fare qualcosa. Cosa ci aspettiamo, che viene Superman a prendere a pugni i politici corrotti?
    Il primo passo è produrre meno monnezza. Ed è il passo più rivoluzionario, perchè i politiciladri non te lo propongono per niente, e visto che loro non te lo propongono, significa che è quello giusto.
    Il secondo passo è non votarli più, fare la rivoluzione, non lo so. Ma non fare NIENTE, sarò io, ma non mi sembra una grande idea.
    Mi rendo perfettamente conto che io, non vivendoci, posso non capire tante cose. Però ci vivono le persone che amo e mi preoccupo: mi preoccupo se le vedo ritenere normale posare altra monnezza sopra quelle montagne, mi preoccupo vederli scrollare le spalle in mezzo a quelle catene collinari. Quindi il punto non è la colpa di chi è: il punto è chi deve cominciare a fare qualcosa.

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  5. Stavolta mi sento direttamente chiamato in causa, poichè in uno di quei due paesi nominati io ci vivo e per prima cosa mi sento di dover puntualizzare che i marciapiedi ci stanno qui come ci stanno lì, o meglio, non ci stanno lì come non ci stanno qui.

    Detto questo, premettendo che è noto che le amministrazioni locali del Napoletano sono leggendarie nella loro assenza, c'è una cosa me mi chiedo oramai da tanto e vorrei rigirare a voi.

    Iniziamo col dire che a 50 Km da qui c'è una ridente cittadina.
    Questa ridente cittadina ha nome Mercato San Severino (Provincia, fortuna sua, di Salerno) e passa alla storia perchè incidentalmente c'è nato tal Armando Diaz.
    Questa ridente cittadina fino al 2008 non era il comune della Campania con il più alto tasso di raccolta differenziata, non era neanche il comune del Sud Italia con il più alto tasso di raccolta differenziata. Pensa te, non era neanche il comune d'Italia con il più alto tasso di raccolta differenziata. Incredibilmente, questa ridente cittadina era il comune d'Europa con il più alto tasso di raccolta differenziata (oggi le cose vanno un pò peggio, riciclano SOLO il 60% della monnezza prodotta).

    Quando ho scoperto questa cosa, sulle prime ho pensato: prendiamo il sindaco di MSS e spediamolo al posto di Silvio. Però poi mi sono messo ad indagare, giusto per capire se dopo secoli in cui i Napoletani han sempre sostenuto (da bravi "settentrionali") la loro superiorità rispetto ad i Salernitani, da un posto così anonimo (vi assicuro che la cittadina, di per sè, è un semplice agglomerato di case) possa esser venuta fuori la prova definitiva che i veri terroni sono quelli che stanno dal lato di sopra.

    Ebbene, giungendo alla conclusione, visto che ho già scritto un bel "papiello", è proprio così: a MSS le cose funziano perchè la gente ci mette a farle funzionare.
    In quell'altra città del Napoletano dove invece abito io (e che sfido chiunque non sia della zona a distinguere dalla quella visitata da Apollo), le cose non funzionano perchè le "signore" ancora non hanno capito che se il Martedì si ritira la carta e loro nel punto di raccolta ci mettono l'umido, il camioncino della raccolta passa e lascia il sacchetto lì (e peccato che non viene il vigile a fare poi la multa... ma questa è un'altra storia).


    PS Ah, Apollo... senza offesa per i tuoi... ma non è che han fatto sto gran salto di qualità se si sono trasferiti dalla "Città Senza Marciapiedi" alla "Capitale della Cafonia" :P

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  6. Dovremmo trovare un sistema economico per lanciare "balle" di rifiuti nello spazio. Lo so, lo so che non risolve, ma cosa non darei x vedere un cd di Morgan procedere inesorabilmente verso un buco nero..

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  7. Come si fa a produrre meno monnezza?? Una buona percentuale dei prodotti e' tutto scarto. Penso a una confezione di stracchino, a un pollo o pesce arrosto, alle bucce della frutta.. e dove la metti sta roba?

    A Salerno, lo so per certo, la raccolta differenziata funziona abbastanza, e infatti cumuli non ce ne stanno. Basta un po' di organizzazione da parte del comune e di buona volonta' dei residenti.

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