mercoledì 22 febbraio 2012

[RECE] Napoli-Chelsea


La sigla della Cempiòns risuonava ieri sopra i tetti di Napoli. Sono gli ottavi di finale, ma a causa di un errore di trasmissione i napoletani capiscono solo "finale" e si riversano in 80.000 dentro lo stadio San Paolo, che scricchiola paurosamente. Per fortuna le forze dell'ordine impediscono l'accesso a Ciccio o'Panuozzo, storico tifoso del peso di 180 chilogrammi. La questura gli emette su due piedi un DASPO precauzionale.
E dire che manco dieci anni fa giocavamo contro il Lanciano, allo stadio venivano sì e no in 20000 e il San Paolo scricchiolava paurosamente. E Ciccio o'Panuozzo non era ancora nato (ha 9 anni).

Le squadre
Mazzarri, nascosto nel taschino dell'arbitro a causa della squalifica, schiera gli 11 titolarissimi. Quando Cavani apprende che giocherà pure stavolta, tenta il suicidio infilando la testa dentro un preservativo: per fortuna era bucato.
Unica novità, Zuniga sulla sinistra al posto di Dossena, nonostante il tentativo in estremis del laterale colombiano di staccarsi la gamba destra a morsi per spiegare a Mazzarri che "a sinistra giocano i mancini" non è un riferimento all'allenatore del Manchester City.
Dall'altras partes, Villas Boas schieras una squadras qualsiasis. Pesa l'assenza di Therry, nel senso che, essendo seduto sugli spalti, il San Paolo scricchiola paurosamente.

Il primo tempo
Parte forte il Napoli, imponendo il suo gioco fatto di passaggi a casaccio fino alla trequarti, dove poi si spera che Lavezzi e Cavani siano in serata. L'uruguagio si mangia un gol fatto come estremo tentativo di esser sostituito e poter tornare a casa dal figlio, che non vede da 3 mesi, ma Mazzarri dal taschino dell'arbitro fa i complimenti al portieres di Villas Boas e Cavani capisce che non c'è speranza.
Finalmente la partita si sblocca quando Cannavaro svirgola una palla pazza, come quelle tutte colorate che escono nelle palle di vetro dei distributori fuori dal bar. Complice il nuovo manto erboso dissestato, che De Laurentiis ha fatto installare al San Paolo al posto del vecchio manto erboso dissestato, il capitano del Napoli serve un assist al bacio all'attaccantes Mata, che batte De Sanctis.
Tutto il Napoli entra in uno stato traumatico che sfocia nell'insensata tattica di passarsi la palla a casaccio fino alla trequarti, nella speranza che Lavezzi o Cavani siano in serata; motivo per cui nessuno si accorge del suddetto trauma.
D'improvviso il lampo: Cavani serve Lavezzi e poi tenta di fuggire dallo stadio per raggiungere il figlio, i difensori del Celsi scambiano la fuga per uno scatto e lo inseguono, aprendo un'autostrada davanti a Lavezzi, il quale, incredulo, tenta uno dei suoi famosi passaggi filtranti a beneficio di Maggio: gli esce fuori un tiro al bacio che buca la rete. 1-1, palla al centro. Cavani bestemmia una trentina di divinità per la fuga non riuscita, e l'arbitro che lo sente, estrae un Mazzarri giallo dal taschino: ammonito.
La partita prosegue più o meno con il Celsi che si passa la palla per ore finchè non la perde, il Napoli che aspetta dieci minuti prima di ripartire in contropiede e cileccare l'ultimo passaggio. Tre spettatori si suicidano, liberando posto per Ciccio o'Panuozzo che finalmente può entrare nello stadio.
Durante i tre minuti di recupero, causati dalla decisione di Drogba di spiegare a Campagnaro i principi dell'esistenzialismo utilizzando il cranio, il difensore, che ora indossa in testa il preservativo bucato precedentemente usato da Cavani, spara una palla alla "viva il parroco" delle sue, che va a sbattere sulla spalla di Cavani durante l'ennesimo tentativo di evasione: gol. I giocatori del Napoli fingono di correre a festeggiare, placcando invece l'urugagio per impedirgli la fuga. Cavani finalmente si rassegna. Si va negli spogliatoi.

Secondo Tempo
Come da copione, il Celsi attacca grazie anche ai disturbi di personalità dei difensori del Napoli: Campagnaro ancora non ha capito che non è più un attaccante come ai tempi del Piacenza, Aronica è il più concreto, spazzando su Marte ogni pallone che gli capita sui piedi (anche se per caso si trova in attacco), Cannavaro ancora ripensa alla palla svirgolata del primo tempo; De Sanctis si produce in un paio delle sue uscite con gli occhi chiusi che l'hanno reso famoso. Per fortuna gli attaccanti del Celsi si sono dimenticati di togliere le scarpe dalla scatola e non ne azzeccano una.
Cavani serve una palla d'oro a Lavezzi, che tira con l'intenzione di segnare, e infatti la spedisce a tre metri dallo specchio. Più tardi, ci riprovano, ma stavolta Lavezzi tenta di passarla al suo amico immaginario e ne esce un tiro perfetto, 3-1! Il pubblico è in delirio perchè la dottoressa del Celsi si è tolta la maglietta (che, per la cronaca, è questa:



e quasi non si accorge del gol.
Frustalupi si ricorda di essere l'allenatore e toglie praticamente tutti gli attaccanti (tranne Cavani).
La partita finisce con l'ululato del San Paolo: la dottoressa si è piegata a 90 gradi per raccogliere lo stetoscopio caduto.
Appuntamento per il ritorno a Celsi, nella speranza che qualcuno sappia che è un quartiere di Londra e non la figlia di Clinton.

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