domenica 14 novembre 2010

Il vaffanculo del mese: Olive nell'occhio


Novembre ormai s'è inoltrato ed è giunto, atteso come un ictus, il fatidico periodo della raccolta delle olive.
Per chiunque, come mio suocero, possieda un certo numero di piantoni*, questo significa passare un paio di settimane (tempo permettendo, altrimenti la striscia si allunga pericolosamente) a cooptare parenti e amici allo scopo farli sentire soddisfatti nell'attività di staccare ogni singolo fottuto baco** da ogni singolo fottuto rametto.
La scusa principale che si utilizza per la suddetta cooptazione è, di solito:
"T'è piaciuto l'olio gratis durante l'anno, eh? E ora è il momento che lo paghi!"
Che, a dirla tutta, è una scusa che ha il suo perchè.

E così, eccomi qua che ieri ho passato la mia giornata a stretto contatto con la natura!
Abbigliamento:
Mutandoni
Calzini di spugna, possibilmente con qualche buco
Maglietta della salute
Maglietta intima
Felpa con cappuccio
Felpa della tuta
Vecchio giubbotto
(l'abbigliamento a strati è obbligatorio, poichè si passa dal caldo del mezzogiorno al gelo del tramonto)
Vecchi jeans strappati di quando facevo l'alternativo
Scarponi di mio cognato (inizialmente mi ero presentato con delle scarpe da ginnastica, suscitando l'ilarità dei miei compagni di raccolta-non c'è nulla di più divertente per un contadino navigato che poter perculare noi parvenu di città) (mio suocero è un contadino talmente navigato che fa crescere le piante solo con lo sguardo)

Equipaggiamento:
Grossi teloni da stendere sotto i piantoni, perchè se fai cadere una sola oliva*** sul terreno sei un pezzo di merda di città che non conosce il valore delle cose;
Rastrello a mano per pettinare i cespugli più bassi;
Rastrello con manico lungo per pettinare i cespugli più alti;
Oliviero, ovvero una macchina infernale che vibra tutta per far cadere le olive nella metà del tempo ed il doppio della fatica, e che le lancia in direzioni folli e soprattutto negli occhi di chi lo adopera;
Guanti;
Cassette.

Quest'anno la stagione è andata male, nel senso che è andata troppo bene: i piantoni sono pieni di bachi e ci vogliono le ore solo per farne uno.
L'attività si svolge da quando c'è luce (non solo in cielo, ma anche nel cervello, quindi attorno alle 8 del mattino) a quando il sole comincia a tramontare (all'incirca le 16.30).
C'è solo una rusticissima pausa pranzo a base di panini e mandarini. I mandarini sono importanti perchè se bevi troppa acqua ti vien da pisciare, e se ti vien da pisciare ti devi allontanare sotto gli sguardi assassini dei tuoi compagni di lavoro dalla vescica grossa come una cornamusa.
Dopo 8 ore si incassetta tutto e si porta al defogliatore.
Il defogliatore è una macchina che leva le foglie alle olive. Tu ci versi le olive dentro, ma quando lo fai, mentre quello lavora, tu devi comunque togliere qualche rametto a mano. E' un'operazione completamente inutile, ma noi siamo uomini duri abituati a far le cose da soli e dobbiamo dimostrare alle macchine che da sole non possono farlo.
Anche se da sole possono benissimo.
E' dura la vita del raccoglitore di olive.

Alla fine della giornata ecco il bottino:
- su 8 piantoni, sono uscite 11 cassette, per un peso complessivo di circa 250 chili di olive;
- in più, ho portato a casa un bell'attacco di sciatica che mi impediva di chinarmi ed il torcicollo(io trentenne) mentre mio suocero (sessantacinquenne) usava sequoie come stuzzicadenti.

Da questi 250 chili si prevede che usciranno circa 30 chili di olio, o poco più.
Al supermercato si trova ad una media di 2,5 euro al chilo, che moltiplicato per 30 fa 75 euro.
75 euro.
75 euro.

Considerando che eravamo in 5, fa 15 euro a persona.
Facciamo finta che siccome il nostro è genuino lo vendiamo al doppio del prezzo.
30 euro a persona.

Detto questo, mi vengono in mente una poesia e una vaffanculo.
La poesia è la seguente:
Voi che vi fate i bei soffrittini a casa
che vi piace fare il pinzimonio per i finocchi

che stracondite l'insalata
che vi fate i bruschettoni sale e olio
considerate se questo è un prezzo

2,50 al chilo per 8 ore di lavoro

senza poter pisciare

prendendo olive nell'occhio

e l'umidità dentro la schiena

sudando al gelo e tremando al sole.


Ed il vaffanculo è solo apparentemente inspiegabile. Ma ad una lettura più attenta tutto il post lo giustifica pienamente.

Fatemelo dire:
vaffanculo Marchionne!

* Gli ulivi vengono chiamati piantoni. Se mentre raccogli le olive ti azzardi a dire "andiamo su quell'altro ulivo" tutti i rustici raccoglitori fingeranno di non capire di che cazzo stai parlando, mandandoti pure affanculo.
** Quando l'oliva è attaccata al ramo, si chiama baco.
***Nel momento esatto in cui il baco si stacca, diventa un'oliva. Confondere le fasi provoca l'ennesima gragnuola di vaffanculo.

3 commenti:

  1. Mi hai fatto venir voglia di una bruschettona, mo vado a farmela, va'

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  2. Cavolo, ma e' davvero cosi' basso il rapporto? Da 8kg di olive ottieni solo 1kg di olio?? E' quasi peggio del formaggio.
    Leggevo invece giorni fa dei pastori italiani, a cui non conviene piu' tosare le pecore perche' il prezzo della lana grezza e' ormai troppo basso rispetto al costo della tosatura. Cosi' hanno chiamato dei tosatori australiani che pare siano velocissimi ed economici a tosare.
    A volte mi chiedo perche', perche' deve andare tutto sempre piu' a puttane con gli anni che passano, e mi verrebbe di organizzare dei team punitivi per coloro che distruggono tonnellate di frutta o verdura solo per far lievitare il prezzo sui mercati. Ma poi mi tocca andare avanti anche a me, e ignorare certe cose, e rassegnarmi a quello che e'. Ci vorrebbe un super eroe che ci salvasse tutti..

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  3. Sì, la resa media di solito è sul 16%, ma a volte può andar meglio. Le ultime olive raccolte quest'anno hanno avuto una resa del 20, mai vista! Risultato: abbiamo un sacco di olio che avanza.

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