martedì 16 novembre 2010

Morale della favola

Chiunque sia mai stato commissario all'esame di maturità avrà di certo scoperto il fascino che esercita sui giovani lo studio delle fasi di sviluppo della sessualità in Freud: fase orale, fase anale, fase genitale.
(Questo trittico può essere agilmente utilizzato anche nell'insegnamento dell'educazione civica quando bisogna chiarire quali siano le fasi di approvazione di una legge in Italia.)

A parte questo, però, i tempi moderni hanno cambiato l'uomo e la sua crescita psichica, al punto da inserire una nuova fase, la fase Disney.
E' un passaggio importante nello sviluppo dell'infante: nella maggior parte dei casi si situa dopo la fase anale.
Se Freud fosse sopravvissuto fino a noi avrebbe fatto due cose importantissime:

1- Avrebbe scritto un paio di tomi ponderosi sulla Fase Disney, attribuendogli le colpe dello sfacelo mondiale, dal riscaldamento globale all'arte del bunga-bunga;
2- Avrebbe prescritto ai suoi pazienti
l'acqua del po.
La fase Disney si manifesta quando i bambini attraversano quel periodo in cui si fissano a guardare i film del buon vecchio Adolf Disnehytler, come amava farsi chiamare nei momenti di svago, traendone i concetti su cui baseranno tutto il resto della loro vita. Diventando delle persone-Disney.
Visto che mia figlia è nel pieno di questa fase, mi sono fatto una cultura su questi cartoni e posso finalmente sollevare il velo di Maya sulle perversioni mentali che si trovano alle fondamenta di questi caleidoscopi colorati d'arte animata.

Ecco a voi quindi:
Le 4 peggiori morali della storia dell'animazione Disney!

4- Cenerentola ovvero: non conta quanto sei nella merda, l'importante è non fare un cazzo e sperare
Questa allegra signorina vive in mezzo a topi e animali di vario genere. E' ereditiera di una ricca fortuna, ma quella gran troia della matrigna la tiene segregata in casa a fare le faccende al posto di quelle racchie dispotiche delle sue due figlie.
Ora, un qualsiasi essere umano, di fronte a quelle angherie, aspetterebbe la notte per maciullare comodamente troia e racchie mentre dormono. Dopodichè seppellirebbe i cadaveri in giardino, andrebbe ad autodenunciarsi ai carabinieri che, dopo aver sentito il suo racconto, le darebbero persino una medaglia al valor civile.
Cenerentola invece si accontenta di cantare canzoni, pulire i pavimenti con la lingua, e sperare "fermamente, dimenticando il presente, e il sogno realtà diverrà".
Ma che cazzo di comportamento è? Hai voglia a spiegare ai figli che le fate non esistono.
Quando mia figlia sarà più grande, se la vedrò limitarsi a "sperare fermamente", non potrò che dirle:
"Figlia mia, chi vive sperando, muore cacando!"

3- La Bella e la Bestia ovvero: chi se ne frega se è un cesso, l'importante è che sia ricco
Belle è una gran gnocca, intelligente, che vive in un paese di buzziconi ignoranti assieme ad un padre nano, vecchio e chiaramente rincoglionito. Al colmo della sfiga si ritrova a dover rimanere prigioniera dentro un castello assieme ad una bestia immonda, maleducata e puzzolente.
Senonchè piano piano Belle, dopo l'iniziale, comprensibile scoramento, comincia a scoprire tutte quante le qualità dell'immonda Bestia:
- ha un nugolo di servitori ai suoi ordini;
- ha un castello da sballo;
- possiede una biblioteca immensa, e pazienza se lui manco sa leggere;
- ha persino la sala da ballo privata con il lampadario di cristallo;
- ovviamente ha un sacco di soldi.
Quindi, siccome Belle è intelligente, si innamora di lui.
Ultimamente faccio incubi in cui mia figlia, mentre guarda questo cartone, gira la testa di 180 gradi stile Esorcista e mi chiede:
"Papà, ma il castello della Bestia sta a Arcore?"

2- Lilli e il Vagabondo, ovvero: Più sono stronzi più ci piacciono
Lilli è una cagnolina di buona famiglia, coccolata e amata. Mangia bistecche, non dice parolacce e ha pure la sua bella medaglietta dorata.
Biagio il Vagabondo è un cane pulcioso, randagio, che si è fatto metà popolazione canina femminile della città, e mendica cibo nei ristoranti.
Un giorno si incontrano e scatta l'amore dietro un retrobottega di un ristorante italiano schifoso, durante una cena a base di spaghetti rivomitati da qualche cliente e polpette di topo. Poco prima Biagio, per liberare la povera Lilli da una museruola, ha rischiato di farla sbranare da un coccodrillo allo zoo.
Dopodichè per divertimento la porta a spaventare le galline, col risultato che Biagio scappa a farsi qualche altra cagnetta mentre Lilli viene catturata e portata al canile, dove dovrà assistere all'ultima passeggiata di un povero randagio verso la baracca dove sarà abbattuto.
Bel pezzo di merda. Lilli si salva per miracolo, grazie al fatto che ha la medaglietta, e quando lo rivede, invece di prenderlo a borsettate in testa, se lo porta a casa. Biagio ci guadagna un tetto, dei padroni che gli fanno fare quel che vuole e gli passano un ottimo rancio, e la pensione assicurata. Lilli ci guadagna una cucciolata di figli probabilmente sieropositivi come il padre.
Quando mia figlia mi porterà a casa il suo fidanzato, un punkabbestia coi buchi nel braccio che vive nel suo camper e come prospettive per il futuro "sfonderà con la sua band", saprò chi ringraziare, cagnaccio di merda.

1. Biancaneve e i sette nani ovvero: se sei nella cacca puoi sempre cavartela facendo la sguattera
Biancaneve è sempre stata, per me, il prototipo della mentecatta. Praticamente ha subito la stessa sorte di Cenerentola, con una matrigna battona che la veste di stracci, nonostante sia una principessa, e le fa fare i lavori più umili. E va bene.
Ovviamente non cerca di scappare, nonostante a separarla dalla libertà c'è un muretto che il Principe Azzurro scavalca con un saltino.
Ma il colmo lo raggiunge quando, trovata la casa dei 7 nani, uno squallido tugurio lercio, non trova nessuna soluzione alternativa che farsi assumere aggratis come donna di servizio, cucinando, cucendo, e pulendo il lordume che quei maledetti tappi producono ogni giorno senza preoccuparsi minimamente di rimuovere.
Maledetti tappi, che, tra l'altro, stanno tutto il giorno a scavare diamanti grossi come uova di struzzo al solo scopo di accumularli dentro una stanza. Potrebbero comprarsi tutte le isole di Antigua e farci 7 villoni grossi ognuno come Buenos Aires, ma tanto che gli frega, c'è Biancaneve che pulisce.
E quella mentecatta invece di sfancularli gli cucina pure la torta di mirtilli.
Poi succede che mia figlia quando mi vede lavare i piatti mi chiede perchè lo faccio io che sono un maschio. Ed io la vedo da grande a pulire tutta contenta la casa mentre il suddetto punkabbestia è a fare le prove con la sua band di tossici, cantando che i sogni son desideri e sognando una bella festa ad Arcore con il nipote della Bestia Berlusconi.

Devo bruciare al più presto quei DVD e scaricarmi la serie intera di Lady Oscar prima che sia troppo tardi. Lady Oscar sì, che era una tipa cazzuta!

Si ringrazia Celyr per la correzione di bozze.

1 commento:

  1. Ahahahha, sei vittima della cultura maschilista estrema che passa dalle fiabe disney? :P

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